Buonasera, ho letto un post su Google vorrei porle una domanda, ho avuto un tumore alla tiroide con esportazione nel 2010 … 2011 secondo intervento tolti timo e 24 linfonodi mandibolari e cervicali, esportazione della tiroide mi ha portato ad assumere peso e tachicardica, epilettica da bambina assumo farmaci tutt’ora, 2014 la scoperta dell’artrite reumatoide, da quando può capire ho tre patologie e ognuna di loro assumo farmaci per non fare aggravare la malattia, in questi anni da invalida del 100% me l’hanno abbassata al 75; oggi l’amara sorpresa mi è arrivata la carta INPS a casa del 65% invalida no revisione nelle carte spiegano tutte le mie patologie effettuate e i farmaci che assumo dicono invalida dal 37% al 73 quindi perché me l’hanno abbassata e tolto il sussidio? Io non guido non posso lavorare …perché non me l’hanno dato definitivamente visto che queste patologie mutilante e autoimmune non guariscono? Se potete darmi una risposta grazie.

Percentuale di invalidità non idonea: è possibile fare ricorso

Non le posso dire il perché le hanno ridotto la percentuale dell’invalidità, in quanto è una valutazione medica – legale; ma le posso dire cosa fare.

Se non ritiene valida la valutazione della commissione medica, le consiglio di fare ricorso. Il ricorso può essere presentato entro sei mesi dalla notifica del verbale sanitario. Se il termine decade è possibile presentare una nuova domanda.

La domanda di accertamento tecnico preventivo va presentata dal cittadino con patologia invalidante, che intende impugnare il verbale sanitario per l’accertamento viene nominato dal giudice un consulente d’ufficio – CTU. Il giudice fissa un termine in cui il consulente dovrà presentare la relazione con la costatazione medico legale, se non ci saranno opposizioni, il giudice provvederà a predisporre il decreto di omologa definitivo.

Viceversa, se si impugnano le conclusioni del consulente CTU, viene aperto il deposito del ricorso introduttivo, dove saranno indicati i motivi della contestazione.

Da ricordare che quando si chiede un aggravamento o si impugna un provvedimento, la documentazione medica deve essere recente e deve riportare la gravità delle patologie. La documentazione prodotta dev’essere rilasciata da un medico dell’Asl.

Si rivolga al patronato che le ha curato la pratica e verifichi la possibilità di fare ricorso.