Pensione anticipata e invalidità, in quest’articolo esamineremo due casi diversi:

Buongiorno, sono un ex dipendente pubblico, sono stato licenziato nel 2011, nel 2013 mi sono ammalato seriamente, oggi ho quasi sessant’anni, il 16 febbraio, sono disabile e impossibilitato a lavorare, anche per ovvi motivi di mancanza di offerte, ho circa 27 anni di contributi versati, posso chiedere la pensione anticipata o l’assegno di invalidità straordinario?
Grazie, Dio la benedica.

Analizziamo tutte le possibile alternative:pensione Ape Sociale, pensione di inabilità, pensione invalidità e assegno mensile di invalidità con i relativi requisiti.

Requisiti per la pensione anticipata “Ape Sociale”

Per la pensione anticipata Ape Sociale, bisogna avere, nel caso che stiamo esaminando:

  • 63 anni;
  • 30 anni di contributi;
  • un’invalidità civile con un grado di invalidità pari o superiore al 74%;
  • oppure essere disoccupati che hanno finito integralmente di percepire, da almeno tre mesi, la prestazione per la disoccupazione loro spettante.

Lei purtroppo non ha tutti i requisiti, quindi non può fare richiesta della pensione Ape Sociale, anche se le consiglio di far fare una verifica dei suoi contributi al patronato.

Pensione di inabilità

La normativa vigente prevede che un dipendente pubblico che si trova nella condizione di non poter svolgere il suo lavoro a causa del suo stato di salute, ha diritto ai benefici previdenziali.

Pensione di invalidità

Possono accedere alla pensione di invalidità i dipendenti del settore privato che hanno una percentuale invalidante non inferiore all’80% e i non vedenti. L’accertamento dell’invalidità deve essere effettuato dalla Commissione medica sanitaria Inps.

Assegno d’invalidità con valenza triennale

L’assegno d’invalidità viene riconosciuto per tre anni e dovrà essere rinnovato ogni anno, dopo che sarà confermato per tre volte, si trasforma in pensione di vecchiaia.

Conclusioni

In base alla sua invalidità, in base alla situazione economica e in base alla sua situazione contributiva, potrà fare richieste di una delle forme di assegno o pensione destinate alle persone con invalidità.

Secondo quesito: pensione lavoro gravoso “camionista”

Noto con piacere il suo modo di rispondere, sempre cortese e con gentilezza. Evitando di farci sentire degli ignoranti o peggio ancora… Il mio quesito, ho cinquantanove anni, trentuno anni di lavoro, come camionista, una invalidità IO, di cui percepisco (invalidità dei lavoratori dipendenti) un assegno. Ho una invalidità dell’ottanta per cento. Come posso fare per andare in pensione? Nel 77 avevo solo tre mesi di lavoro. Cordialmente, Luigi.

Il lavoro come camionista fa parte del lavoro gravoso, abbiamo più volte esaminato le difficoltà incontrate da questa categoria di lavoratori. Molte le criticità e le ingiustizie.

Nel caso del signor Luigi, come sopra riportato,chi percepisce l’assegno ordinario di invalidità, al compimento dell’età pensionabile e in presenza di tutti i requisiti, viene trasformato d’ufficio in pensione di vecchiaia.

In riferimento all’assegno mensile è incompatibile con qualsiasi pensione diretta di invalidità. L’interessato può optare per il trattamento economico più favorevole.

Requisiti Pensione “Ape Sociale” per lavoratori gravosi

Per accedere all’Ape social bisogna avere due requisiti di base:

  • almeno 63 anni di età;

inoltre, devono trovarsi in una delle seguenti categorie di tutela:

  • lavoratori disoccupati senza ammortizzatori sociali che hanno maturato almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori disabili con una percentuale di invalidità del 74% e con almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori con almeno 30 anni di contributi che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con disabilità (Caregiver);
  • lavoratori che hanno svolto lavoro faticoso e pesante e rientrano nelle “attività gravose”, il lavoro dovrà essere stato svolto per almeno 6 degli ultimi 7 anni e hanno almeno 36 anni di contributi.

Pensione, invalidità e lavoro gravoso (camionista), quale sono le agevolazioni? | La Redazione risponde

Le consiglio di rivolgersi ad un patronato e far controllare la sua situazione contributiva e con loro scegliere la soluzione migliore.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]