Buongiorno vorrei sapere più precisamente quali sono le malattie professionale per avere il 75% di invalidità.

Vediamo quali sono le malattie professionali riconosciute dall’INAIL e la percentuale di invalidità riconosciuta, che da diritto alle prestazioni economiche.

Invalidità e malattie professionali

L’Inail definisce malattia professionale la patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo).

La causa della malattia deve produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente, nel Testo Unico, si parla di malattie contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose.

Tuttavia, è ammesso il concorso di cause extraprofessionali, purché non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l’infermità.

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Malattie professionali tabellate e non tabellate

Le malattie professionali si distinguono in tabellate e non tabellate.

Sono tabellate se:

  • indicate nelle due tabelle (una per l’industria e una per l’agricoltura);
  • provocate da lavorazioni indicate nelle stesse tabelle denunciate entro un determinato periodo dalla cessazione dell’attività rischiosa, fissato nelle tabelle stesse (“periodo massimo di indennizzabilità”).

Se la malattia rientra nel  “sistema tabellare”, il lavoratore è sollevato dall’onere di dimostrare l’origine professionale.

La Corte Costituzionale, con la sentenza 179/1988, ha introdotto il cosiddetto “sistema misto” in base al quale il sistema tabellare resta in vigore,  ma è affiancato dalla possibilità per l’assicurato di dimostrare che la malattia non tabellata di cui è portatore, pur non ricorrendo le tre condizioni previste nelle tabelle, è comunque di origine professionale.

E’ possibile consultare le malattie professionali tabellate, digitando qui: Nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura (GU n. 169 del 21-7-2008).

Aggiornamento malattie professionali

Successivamente, sul tema malattie professionali è intervenuto l’articolo 10 del decreto legislativo 38/2000, che ha introdotto importanti novità, ha di adeguare tempestivamente le tabelle delle malattie professionali allegate al Testo Unico, e di costituire un osservatorio delle patologie di probabile o possibile origine lavorativa, a disposizione di tutto il mondo della sanità, della prevenzione e della ricerca.

Il legislatore, con questo articolo, ha:

  • confermato l’attuale sistema misto di tutela delle malattie professionali;
  • reso più semplice e tempestivo il sistema di revisione periodica delle tabelle allegate al Testo Unico, da effettuarsi con decreto ministeriale su proposta della Commissione scientifica appositamente istituita che ne propone, periodicamente, la modifica e/o integrazione;
  • istituito presso la banca dati dell’Inail un Registro delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate al quale potranno accedere, oltre alla Commissione stessa, tutti gli organismi competenti, per lo svolgimento delle funzioni di sicurezza della salute nei luoghi di lavoro nonché per fini di ricerca e approfondimento scientifico ed epidemiologico.

Percentuale invalidità e malattie professionali

Importanti novità sono intervenute con il decreto legislativo 38 del 2000, che considera  nell’ambito dell’invalidità anche il danno biologico, ovvero la lesione dell’integrità psico fisica legata alla vita di relazione. Inoltre, il decreto 38 del 2000 inserisce anche nuove figure professionali che possono avere accesso alla pensione Inail in caso di infortunio, ad esempio: casalinghe, calciatori, dirigenti.

Vediamo la percentuale di invalidità riconosciuta dall’Inail che dà diritto ad un’indennità economica.

Percentuale invalidità sotto al 16%

Se viene riconosciuta una malattia professionale con invalidità sotto il 6%, l’Inail non riconosce nessuna idennità;

Se viene riconosciuta una malattia professionale con invalidità sotto al 16%, si ha diritto dall’Inail ad un capitale, detto una tantum, che può variare da un minimo di 2.788 fino ad un massimo di 26.138 euro.

L’importo viene considerato in base all’entità del danno e dall’età dell’infortunato, ed è stabilito da un’apposita tabella dell’Inail. Ad esempio: se l’età del soggetto infortunato ha 65 anni con il danno minimo del 6%, l’Inail verserà 2.788 euro; se si tratta di un giovane di 20 anni che riporta il 15% di invalidità, l’Inail verserà 26.138 euro.

E’ questa la forbice minimo e massimo, tutti gli altri casi si muovono all’interno di questa forbice.

Invalidità malattie professionali dal 16% al 100%

Chi è soggetto ad una malattia professionale con una percentuale di invalidità che va dal 16% al 100%, viene riconosciuta dall’Inail una rendita per tutta la vita, erogata mensilmente.

Il calcolo della rendita si basa su due fattori:

  • la componente biologica, che dipende dalla percentuale di invalidità;
  • la componente patrimoniale, che consiste nel reddito percepito fino al momento dell’accertamento dell’invalidità.

Componente biologica

Viene misurata in base ad una scala di valori, per un danno del 16% va da 1.161 euro l’anno netti,  per invalidità al 100% arriva fino a 16.550 euro. Questa scala di valori non dipende dall’età, ma solo dal grado di invalidità, stabilita dal medico legale.

Componente patrimoniale

Consiste nel reddito percepito fino al momento dell’accertamento dell’invalidità. Anche qui vi è una forbice che oscilla da 14.600 a 27.200 euro.

L’importo inoltre, va moltiplicato per un coefficiente di menomazione stabilito sempre da una tabella Inail in relazione alla percentuale di invalidità: si va da un coefficiente dello 0,4% per un’invalidità del 16%, all’1% per un’invalidità dall’80% in su.

Sommando i due componenti si ottiene l’importo della pensione Inail.

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