Assegno straordinario di invalidità: quest’argomento ha suscitato molti dubbi, molti quesiti mi sono pervenuti su come e quando è possibile farne richiesta. In quest’articolo ho messo insieme vari quesiti per poter dare una panoramica completa a tutti i lettori.

Invalidità, l’assegno straordinario, quando viene concesso?

Invalidità: assegno straordinario, quesiti dei lettori

1) Buongiorno, ho letto una recente lettera di un signore il quale chiedeva informazioni su l’assegno straordinario di invalidità.  Io sono un impiegato in amministrazione pubblica e 5 anni fa mi è stata riconosciuta una invalidità del 100% per una resezione epatica dovuta ad un tumore, premetto che oggi si è ripresentato e devo affrontare un ulteriore intervento, ho il diabete mellito e sono costretto a farmi l’insulina.

Mi recai da un patronato e mi dissero che non potevo percepire l’assegno di invalidità in quanto non bisognava superare 14.700 euro annui. Ho sempre lavorato e recato in ufficio. Ora, posso percepire questo assegno straordinario oppure no per via del superamento del reddito? Grazie Piero

2) Salve, ho letto l’articolo sull’assegno straordinario. Mio figlio ha una invalidità del 100% riconosciuta per amputazione della gamba sinistra. Percepisce una pensione fra invalidità e accompagnamento di circa 750 euro mensili. Ha diritto all’assegno straordinario? Grazie e buon lavoro Salvatore.

3) Sono in pensione da settembre 2010 come inabile permanente a qualsiasi lavoro proficuo, non ho mai richiesto una invalidità civile, perché gli addetti dei patronati mi hanno sconsigliato di richiederla in quanto non mi verrebbe corrisposto nessun indennizzo, vorrei sapere se effettivamente è così.

Cordiali saluti Marco.

4) Buongiorno mi chiamo Claudia, le volevo porre una domanda, io percepisco una reversibilità in quanto mio marito è deceduto, ora l’INPS mi ha riconosciuto la percentuale del 74% come mai non mi spetta l’assegno? Preciso che la reversibilità è di 627 euro mensili, la ringrazio anticipatamente x una sua risposta.

Assegno con valenza triennale

La Costituzione, all’art.

38, tutela lo stato dell’invalidità e ha previsto prestazioni economiche erogate dall’Inps per:

  • i lavoratori dipendenti iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, vecchiaia ed i superstiti;
  • artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, iscritti alle gestioni speciali per i lavoratori autonomi;
  • che nel corso della loro vita lavorativa sono divenuti invalidi oltre il 66% o inabili (invalidi al 100%).

La legge 222 del 1984 disciplina le prestazioni di invalidità e inabilità prevedendo due prestazioni: l’assegno ordinario di invalidità e la pensione di inabilità.

L’assegno ordinario di invalidità è previsto in caso di invalidità parziale, la norma detta che “si considera invalido l’assicurato la cui capacità di guadagno in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo”. 

L’assegno di invalidità non è definita una pensione, in quanto si tratta di una prestazione con durata massima di tre anni. 

L’assegno alla scadenza dei tre anni è rinnovabile dall’interessato previo superamento di un’ulteriore visita medica, qualora viene confermato per tre volte consecutive, diventa definitivo.

Assegno invalidità

Come sopra riportato, l’assegno straordinario invalidità,  viene concesso anche a coloro che svolgono attività lavorativa, “non è richiesta la cessazione dell’attività lavorativa”.

Viene comunque ridotto se il titolare possiede redditi da lavoro dipendente, autonomo o di impresa superiore a determinate soglie.

L’assegno viene ridotto in presenza di redditi da lavoro superiori ad un certo importo, in base alle seguenti percentuali:

  • 25% riduzione per redditi riferiti al 2013 da euro 25.012,00 a 31.265,00;
  • 50% riduzione per redditi riferiti al 2013 da euro 31.265,00.

Nel caso in cui l’importo dell‘assegno di invalidità calcolato, risulti basso, può essere concessa l’integrazione al minimo. L’aumento non può essere superiore all’importo dell’assegno sociale.

Ricordiamo, che al fine di effettuare l’esatto calcolo per la determinazione dell’eventuale riduzione da applicare, il titolare dell’assegno ordinario di invalidità è tenuto a presentare all’Inps una dichiarazione reddituale attestante i redditi percepiti nello stesso anno.

Come presentare domanda

La domanda può essere inoltrata esclusivamente in via telematica attraverso uno dei seguenti canali:

  • Web – avvalendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto, www.inps.it;
  • telefono – chiamando il contact center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico;
  • patronati e tutti gli intermediari dell’Istituto – usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi.

Alla domanda deve essere allegata la certificazione medica (mod. SS3).

Assegno invalidità e dipendente pubblico

Qualche mese fa abbiamo trattato questo argomento spiegando che possono richiedere l’assegno, i lavoratori  nel pubblico impiego solo a seguito della dispensa di inabilità da parte del datore di lavoro. La dispensa viene rilasciata previo accertamento di uno stato invalidante tale da non consentire più alcun proficuo lavoro nell’ambito dell’amministrazione.

Consiglio di leggere l’articolo: Assegno invalidità, si ha diritto nel pubblico impiego? | La Redazione Risponde

Conclusioni

Quest’articolo contiene le linee guida dell’assegno di invalidità rinnovabile ogni tre anni, è possibile verificare se si hanno i requisiti richiesti per farne domanda. Sono tanti i casi che mi arrivano e spero di rispondere a tutti. Consiglio sempre di rivolgersi ad un patronato e in base ai requisiti valutare tutte le possibili alternative.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]