Ascoltare, essere attenti, consolare, perdonare, accompagnare, abbracciare, aiutare sono verbi che a volte dimentichiamo. Bisognerebbe scriverli su una parete accanto alla porta di casa, e leggerli ogni volta che usciamo nel mondo“, afferma Fabrizio Caramagna. Se tutti noi ci ricordassimo di applicare i verbi poc’anzi citati, in effetti, potremmo vivere in un mondo migliore.

Come spesso accade, però, è più facile a dirsi che a farsi. Alle prese con i vari impegni della vita quotidiana, d’altronde, può capitare a tutti di immergersi nelle varie faccende personali e lavorative senza riuscire a volgere un occhio di riguardo a ciò che ci circonda.

Fortunatamente in tale ambito giungono in aiuto delle forme di aiuto ad hoc come, ad esempio, l’assegno di accompagnamento. Quest’ultimo si rivela essere un valido aiuto per le persone non autosufficienti. A differenza di quanto si possa pensare, però, non viene riconosciuto in automatico nemmeno a coloro che presentano un’invalidità pari al 100%. Ecco come funziona.

Accompagno, non è automatico neanche con l’invalidità al 100%: come fare domanda

I titolari di legge 104 non hanno diritto in automatico all’indennità di accompagnamento e viceversa. Si tratta, infatti, di due misure differenti che permettono di accedere a diverse agevolazioni. Non mancano comunque casi in cui è possibile ottenere entrambe. Questo avviene se vengono riconosciuti contemporaneamente sia uno stato di non autosufficienza che una condizione di handicap.

Il tutto fermo restando il fatto che tale riconoscimento non avviene mai in automatico. Bisogna, bensì, presentare apposita domanda. Entrando nei dettagli, se vi sono i presupposti per richiedere sia la Legge 104 che l’accompagnamento, è possibile presentare un’unica domanda di accertamento sanitario.

Ovvero bisogna indicare di volersi sottoporre a visita sia per la valutazione dell’handicap al fine di ottenere la Legge 104 che per quella dell’invalidità ai fini dell’accompagnamento. L’Inps provvederà quindi a convocare il soggetto richiedente per svolgere una visita volta a valutare le sue condizioni sanitarie.

Se in possesso dei requisiti richiesti, quindi, sarà riportato sul verbale l’eventuale presenza dell’handicap e dello stato di non autosufficienza.

Legge 104 e assegno di accompagnamento: occhio alle differenze

L’handicap riguarda lo svantaggio sociale di una persona disabile per via di minorazione fisica o sensoriale, che si rivela essere causa di difficoltà in ambito sociale o lavorativo. In questo caso si ha diritto alle varie agevolazioni previste dalla legge 104, come ad esempio i permessi. L’accompagnamento invece, come si legge sul sito dell’Inps:

“è una prestazione economica, erogata a domanda, a favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. Spetta a tutti i cittadini in possesso dei requisiti sanitari residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età”.

L’importo dell’accompagnamento nel corso del 2023 è pari a 527,16 euro al mese. Tale indennità è corrisposta per 12 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. In caso di ricovero a carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni, però, l’indennità sarà sospesa.

Misura riconosciuta anche ai minori di 18 anni e alle persone con più di 67 anni; il grado di non auto sufficienza è valutato prendendo in considerazione la capacità di svolgere compiti e funzioni in base all’età. Se una persona è invalida al 100% e titolare di 104, senza presentare la condizione di non autosufficienza, ad esempio, non ha diritto all’accompagnamento.