Mi è arrivata questa mail in redazione, sono rimasta sconvolta e mi rendo conto di quanto sia difficile il lavoro di un insegnante. Spesso, a volte, non siamo abituati a vedere l’altra faccia della medaglia, ma esiste ed è anche molto complessa.

Insegnante maltratta e umiliata (lettera aperta)

Buongiorno, sono la suocera di una insegnante che in classe ha un ragazzo autistico. Il ragazzo ha 14 anni ed è un giovanotto con una  forma fisica ben sviluppata. In una delle giornate di scuola ad un certo punto il ragazzo si è scagliato contro l’insegnante picchiandola e procurandole una lesione all’occhio, portata all’ospedale per le cure del caso veniva informata che il ragazzo aveva picchiato e mandato all’ospedale anche l’insegnante che l’aveva sostituita.
Ora la questione non è il ragazzo assolutamente no, io Le chiedo se l’insegnante ha la possibilità anzi i famigliari dell’insegnante possono chiedere aiuto e se si a chi possono rivolgersi per aiutare la stessa ad uscire dalla paura che la sta attanagliando in questi giorni.
Da quando è accaduto il fatto si sveglia con l’incubo, il terrore di essere picchiata nuovamente, non riesce più ad affrontare la scuola, è letteralmente terrorizzata. A raccontarlo uno dice…. poi ti passa…. ma non è cosi.
Era già capitato altre volte che tornasse a casa con lividi da calci presi o altre botte ma aveva sempre superato i traumi, questa volta non riesce ad uscirne, trema, è devastata dal terrore, non sembra più lei. Che Lei sappia esistono centri per l’aiuto a superare questi traumi. La ringrazio della cortesia. Cordialità.

Conclusione

Mi dispiace per quello che è successo a sua nuora, è molto difficile riprendersi dopo eventi del genere, e soprattuto riacquistare fiducia nel proprio lavoro.

Non conosco centri e non so consigliarle nessuno. Questo è un settore molto delicato.

Spero che si rimetta ed esca da questo tunnel di paura che la circonda.

Ho pubblicato questa lettera per far capire a molti il duro lavoro di un insegnante, si è pronti sempre a puntare il dito, ma non ci si mette mai dall’altra parte.

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