Altro cambio di rotta in vista per il mese di gennaio. Non solo in vista della Legge di Bilancio, che rideterminerà in buona misura le uscite previste per la spesa pubblica, ma anche sul fronte della Pubblica amministrazione. Un altro passo verso la piena riforma digitale, che andrà a coinvolgere anche la previdenza sociale. Già da tempo, infatti, la P.A. ha effettuato il fatidico passo in direzione della digitalizzazione dei propri servizi. L’obiettivo, chiaramente, è quello di semplificare le procedure di accesso a documenti e sportelli.

Così da evitare, fin dove possibile, il disbrigo in presenza presso gli uffici pubblici. L’Inps, a partire dall’1 gennaio 2023, cercherà di semplificare ulteriormente le procedure per l’invio delle informazioni utili alla liquidazione del Trattamento di fine rapporto e del Trattamento di fine servizio. In pratica, Tfr e Tfs dei dipendenti pubblici potranno ridurre i tempi di richiesta e, in tal modo, di ottenimento degli importi liquidabili. Uno step annunciato dalla circolare numero 125 del 2022, nella quale si specifica l’intenzione di superare definitivamente le problematiche di invio della documentazione in forma cartacea. Ossia, i modelli PL/1, 350/P e TFR/1.

Tfr e Tfs, servizio digitale Inps

L’accelerata in direzione digitale porterà a una sostituzione praticamente totale di tali procedure con l’inizio del nuovo anno. Dal prossimo 1 gennaio, sarà messo a disposizione degli utenti un servizio online disposto proprio dall’Istituto di previdenza sociale denominato “Comunicazione di Cessazione TFS”. Sul portale, sarà possibile sia inviare i dati relativi al Trattamento (almeno per quel che riguarda i passaggi finali, il cosiddetto “ultimo miglio”) che l’istanza finale per l’ottenimento dello spettante. Un servizio interamente telematico, disponibile sul sito istituzionale Inps. Il quale, permetterà anche una comunicazione più rapida con l’Istituto in caso di dati mancanti o non comunicati. Se, chiaramente, utili al fine del calcolo sia del Tfr che del Tfs.

Una volta effettuato l’invio della cosiddetta Comunicazione di Cessazione Tfs, la struttura Inps competente sul territorio sarà in possesso di tutta la documentazione relativa al calcolo della prestazione. Il tutto senza necessità di recarsi personalmente presso gli uffici previdenziali, anche per le procedure di anticipo.

Semplificazione e completezza

Un passaggio chiaramente volto alla semplificazione, sia per gli archivi Inps che per i contribuenti, ma anche allo snellimento delle pratiche, con l’obiettivo di abbassare progressivamente il ricorso a documenti cartacei. La procedura, inoltre, consentirà il disbrigo delle procedure in modo più celere anche per quel che riguarda il calcolo della quota cedibile del Trattamento di Fine servizio, oltre che per la predisposizione dell’importo da liquidare. In pratica, più veloce e preciso sarà l’invio della documentazione, prima arriveranno le somme spettanti. Come ricordato dal direttore generale Inps, Vincenzo Caridi, l’ulteriore innovazione tecnologica mira al rafforzamento del filo diretto fra Pubblica amministrazione e cittadino. E anche a garantire un servizio migliore, in termini di completezza e correttezza. Dei dati in primis.