In Italia ci sono quasi 18 milioni di pensionati (17,75 per l’esattezza) e due prestazione su tre valgono meno di 1.000 euro al mese. La metà di queste è addirittura sotto i 750 euro.

Lo rivela l’Inps analizzando i dati dei flussi pensionistici dello scorso anno quando sono state liquidate 1,3 milioni di pensioni. Più del 22 per cento del totale è di natura assistenziale per una spesa complessiva di 218,6 miliardi di euro.

Due pensioni su tre sotto i 1.000 euro

In base ai dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni, l’età media dei beneficiari è di 74,1 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne).

L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.285,44 euro lordi.

Ma solo una prestazione su tre supera i 1.000 euro mensili e addirittura il 58,4% delle prestazioni ha un importo inferiore a 750 euro. Una percentuale che per le donne raggiunge il 71,1%. Va però anche detto che molti pensionati sono titolari di più pensioni e/o rendite e quindi i dati sono da prendere con le molle.

Più nel dettaglio, il 68% delle rendite sono di vecchiaia, il 5,7% di invalidità e il 26,3% ai superstiti. Le prestazioni assistenziali sono per il 20,3% pensioni e assegni sociali e per il 79,7% indennità erogate a invalidi civili (nel 2021 erano in tutto il 44,2%, per il 6,7% assegni sociali e per il 93,3% prestazioni di invalidità civile).

La distribuzione territoriale

Nel 2021 – si legge nel rapporto Inps – sono state liquidate 1,31 milioni di pensioni, il 44,2% delle quali di natura assistenziale. Gli importi stanziati per le nuove liquidate del 2021 ammontano a 14,1 miliardi di euro, che rappresentano circa il 6,5% dell’importo complessivo annuo in pagamento al 1° gennaio 2022.

Dall’analisi della distribuzione territoriale, l’area geografica con la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche è l’Italia settentrionale, con il 47,85%. Al Centro è pagato il 19,31% delle rendite, mentre in Italia meridionale e nelle Isole il 30,77%. Il restante 2,06% (366.226) è erogato a soggetti residenti all’estero.

Il Nord ha un numero di pensioni per residente maggiore per le categorie vecchiaia e superstiti, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, mentre l’ordine si inverte per le pensioni di categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali.

Per quanto riguarda i fondi di gestione, quasi la metà delle pensioni, il 48,4%, è in carico al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti. Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,2% delle pensioni, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,4% delle prestazioni.