Tra i requisiti per il bonus bebè, oltre a quelli di reddito, c’è la residenza in Italia. Abbiamo visto che, proprio di recente, l’Inps ha perso la causa ed è stato costretto a riconoscere il bonus bebè e bonus mamma domani anche alle mamme straniere residenti in Italia. Oggi ci occupiamo di un caso che, per certi versi, è diametralmente opposto a quello oggetto della sentenza.

Bonus bebè se vivo all’estero ma partorisco in Italia?

A scriverci è Francesca M. “da tre anni sono iscritta all’Aire e vivo in Germania, dove mio marito si è trasferito per lavoro.

Io sono fiscalmente a suo carico perché mi arrangio con piccoli lavoretti. Ho scoperto di essere incinta e vorrei partorire in Italia per diversi motivi. Mi chiedevo: in questo caso avrei anche diritto al bonus bebè?”.
Facciamo prima una breve premessa sulla possibilità di partorire in Italia se si vive all’estero.

La regola generale è che con l’iscrizione all’Aire si perde il diritto all’assistenza sanitaria e ospedaliera tramite mutua nel nostro Paese ma ci sono alcune eccezioni importanti relative alla prestazione erogata (tra queste anche maternità) e al soggetto richiedente (tra questi ultimi anche il familiare che segue il lavoratore all’estero).
Attenzione però perché l’iscrizione all’Aire comporta il trasferimento della residenza all’estero quindi, a prescindere dalla circostanza che il parto avvenga in Italia, viene meno un requisito fondamentale per l’accettazione della domanda per il bonus bebè. Stesso discorso vale anche per il bonus mamma domani.