Quali sono gli incentivi e le detrazioni fiscali previste per il fotovoltaico nel 2018? Ci ha scritto per saperlo Gianni T. da Ortona, che vorrebbe installare pannelli fotovoltaici sul tetto del suo negozio. Sugli incentivi per il fotovoltaico ci sono state alcune recenti novità quindi è comprensibile che ci sia confusione tra i contribuenti. La prima grande distinzione che dobbiamo fare è proprio in base alla natura dell’immobile: abitativo o commerciale.

Scaduto il programma incentivi Fotovoltaico: quale detrazione fiscale resta?

L’originario programma incentivi Fotovoltaico per la produzione di energia verde è scaduto il 6 luglio 2013, al raggiungimento della soglia limite di 6,7 miliardi di euro.

Per i pannelli fotovoltaici nel 2018 restano le detrazioni fiscali del 50% (fino ad un massimo di spesa di 96 mila euro con quote rimborsate in dieci anni). L’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto privato infatti, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, viene di fatto equiparata del tutto e trattata alla stregua degli interventi miranti al risparmio energetico dell’edificio. E’ condizione fondamentale per poter usufruire di questa detrazione fiscale sull’impianto fotovoltaico che i pannelli siano posti“direttamente al servizio dell’abitazione“, nel senso che devono essere esclusivamente per usi domestici.

Se invece i pannelli fotovoltaici non vengono installati su abitazione privata ma si tratta di attività commerciali e imprese l’aliquota del superammortamento 2018 è scesa dal 140 al 130%. Restano esclusi dal beneficio i titolari di partita IVA con regime forfettario. Attenzione perché l’agevolazione riguarda solo le componenti impiantistiche: il Superammortamento quindi non viene riconosciuto se il fotovoltaico ha funzione di tetto e copertura.

Entrambe le misure sono valide fino al 31 dicembre 2018.

Per quanto concerne la prima ipotesi, inoltre, ovvero quella di detrazione al 50% per pannelli fotovoltaici in case private, va fatta una ulteriore importante precisazione per quanto riguarda i sistemi di storage e batterie di accumulo (ovvero i meccanismi che permettono di immagazzinare l’energia autoprodotta con l’impianto fotovoltaico, ma non consumata nell’immediato, al fine di poterla usare in un momento successivo, magari nelle ore meno soleggiate o di sera).

Può sembrare un dettaglio visto che si riferisce ad una componente ma non è un dettaglio trascurabile visto quando incidono a livello di prezzo le batterie di accumulo. Ebbene grazie all’agevolazione in analisi lo Stato permette di recuperare metà della spesa d’acquisto degli accumulatori per fotovoltaico.
La ratio alla base dell’estensione della detrazione del 50% alle batterie di accumulo è che queste ultime rendono più efficace, dal punto di vista energetico, l’impianto fotovoltaico che servono.

Chiudiamo questa panoramica nazionale ricordando che gli impianti fotovoltaici ad uso abitativo usufruiscono di IVA agevolata al 10%, anche per acquisto di singole componenti dell’impianto. E si applica la stessa aliquota agevolata anche alla manodopera per l’installazione e altri costi di servizio.

Incentivi regionali per fotovoltaico: esistono?

Da ultimo consigliamo sempre di verificare l’esistenza di incentivi regionali per il fotovoltaico, in base alla regione di appartenenza ovviamente. In questo senso negli ultimi anni la Lombardia si è particolarmente distinta ma anche altre regioni (ad esempio Puglia, Emilia Romagna e Veneto) sono attive soprattutto per le aziende interessate al fotovoltaico prevedendo bandi per contributi a fondo perduto.