Vendite di auto a picco nei mesi di marzo e aprile. Il blocco totale della circolazione delle persone a letteralmente compromesso anche l’acquisto di nuove auto e moto da mettere su strada con il conseguente tonfo delle entrate fiscali (IVA) nelle casse dello Stato.

Il fisco italiano rischia così di perdere entrate per circa 10 miliardi di euro quest’anno solo considerando il crollo dei mesi di marzo e aprile. Va poi conteggiato anche il mancato incasso di una lenta ripartenza del settore connessa alla fase 2 del lockdown e alla minor disponibilità economica delle famiglie italiane ad acquistare nuovi mezzi di trasporto.

Crollo vendite auto, a rischio il 20% del Pil

L’allarme è stato lanciato da Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, l’associazione che raggruppa circa 1.500 rivenditori automobilistici operanti nel Paese. “Il comparto rappresenta quasi il 20% del pil (stimato complessivamente in 1.787 miliardi nel 2019, ndr) e occupa 1,2 milioni di persone in Italia – ha spiegato De Stefani Cosentino -.  Sinora è stato per l’erario una mucca da mungere, ma se in questa crisi in Italia l’immatricolato dovesse scendere a 1,3 milioni di vetture (nel 2019 sono state immatricolate 1,9 milioni di unità, ndr) l’erario rischia di perdere 10 miliardi di incassi“. Il presidente di Federauto ha poi continuato spiegando che l’associazione ha chiesto al governo un intervento per sostenere il settore automobilistico. Anche perché è nell’interesse stesso dell’erario. In particolare, Federauto propone per quel che riguarda il meccanismo bonus-malus, di eliminarlo e di estendere il contributo non solo per le vetture con emissioni fino a 60 grammi di CO2 a km, ma anche per un nuovo scaglione da 61 a 95 grammi, indipendentemente dal tipo di motorizzazione. Inoltre ha chiesto un contributo per le auto nuove presenti in parco a marzo, così da venire incontro alla clientela.

Gli incentivi per l’acquisto di auto nuove

Federauto, insieme a Anfia e Unrae, ha quindi avanzato una proposta al governo per dare impulso alla ripresa delle vendite di auto e salvaguardare i posti di lavoro nelle concessionarie.

La proposta si articola su tre punti e andrebbe a beneficio di tutte le categorie di automobilisti, liberi professionisti compresi. La prima consiste nell’abolizione dell’ecotassa per tutto il 2020. Questa, come noto, viene calcolata in base alle emissioni di anidride carbonica (CO2) e prevede una “multa” da 1.100 a 2.500 euro. La seconda è l’introduzione di incentivi all’acquisto di un’auto nuova meno inquinante al fine di rinnovare il parco auto circolante a salvaguardia dell’ambiente. Federauto, Unrae e Anfia chiedono incentivi non solo per le macchine che emettono fino a 60 g/km di CO2, ma anche per quelle tra i 61 e i 95 indipendentemente dal tipo di motorizzazione. Infine l’introduzione temporanea dell’IVA detraibile. Su 27 paesi che aderiscono alla Comunità Economica europea infatti, l’Italia è l’unico che non consente la detraibilità dell’Imposta sul Valore Aggiunto e questo va a scapito dei tantissimi liberi professionisti che si spostano sulle nostre strade. “Un’azienda che non può detrarre l’IVA – dicono le associazioni – ha costi maggiori rispetto alle altre aziende europee, andando così a perdere in competitività“.

Vendite auto anche online

L’emergenza coronavirus sta imponendo con forza il commercio elettronico e l’acquisto online che sta conoscendo un vero e proprio boom in tutto il mondo. In alcuni Paesi del Nord Europa e negli USA si sta sperimentando anche la vendita di moto e auto a distanza con consegna direttamente a casa dell’acquirente. Cosa impensabile fino a pochi mesi fa, ma che al momento sta riscuotendo successo, sia fra i venditori che fra gli acquirenti che possono risparmiare qualcosa dal passaggio diretto del veicolo dal venditore al proprietario.

Anche le pratiche burocratiche di immatricolazione vengono sbrigate direttamente online da casa al momento dell’acquisto del veicolo. Vale sempre il diritto di ripensamento all’acquisto con possibilità di sostituzione o restituzione dell’auto acquistata a distanza.