Servirebbero incentivi per chi riporta alla vita paesi che ormai sono quasi abbandonati. La ricerca di Uncem (Unione nazionale Comuni, Comunità ed enti montani) ha fatto emergere tantissimi borghi in Italia, soprattutto montani, che non hanno neanche un’attività commerciale.

Salvare i paesi: a Roaschia il Comune ha aperto un negozio

A Roaschia per garantire un servizio di base agli abitanti, il Comune ha affittato un locale (per il costo simbolico di 100 euro l’anno) dandolo in gestione per 9000 euro l’anno.

Il primo cittadino, Bruno Viale, in carica da un anno circa, spiega “i soldi, tramite un buono spesa di 120 euro l’anno vengono dati al singolo residente. Se si tratta di una famiglia segnalata come in difficoltà dai servizi il contributo arriva a 600 euro. Il buono spesa è spendibile soltanto nell’esercizio commerciale comunale che vende tutto tranne gli alcolici”.

Incentivi per chi apre un negozio in montagna: l’unico modo per salvare i paesini dall’abbandono?

Secondo Uncem la soluzione consiste nell’abbassare tasse e imposte per chi sceglie di vivere e lavorare in montagna. I contribuenti vorrebbero veder scendere nell’ordine l’Irap, l’Irpef, il l’Ires e l’Imu ma, in primis, l’IVA (anche se, come ha fatto notare Uncem, quella sul valore aggiunto è l’imposta più complessa da modificare).