Per andare in pensione prima anche dopo quota 100: si recupera un anno ogni dieci lavorati. Ecco per quali professioni tutto ciò è davvero possibile. In accordo con la posizione del Governo italiano e con le richieste delle parti sociali. Che si sono sedute al tavolo di confronto. Proprio sulla riforma tanto attesa delle pensioni per il dopo quota 100.

Partendo dall’Ape sociale e dal suo rinnovo, infatti, per il pensionamento anticipato anche in futuro dovrebbe essere garantita l’uscita anticipata dal lavoro.

Ma per quali mansioni? Per quelle cosiddette gravose ed usuranti.

In pensione prima anche dopo quota 100: si recupera un anno ogni dieci lavorati. Ecco per quali professioni

Ed al riguardo potrebbe esserci non solo un ampliamento della platea dei potenziali beneficiari dell’Ape sociale. Ma pure l’applicazione di premialità. Proprio a favore delle professioni gravose ed usuranti.

Con l’ipotesi, per la maturazione dei requisiti di pensionamento, dell’applicazione di uno sconto. Pari ad un anno per ogni 10 anni di lavoro maturato. E coperto da contribuzione previdenziale obbligatoria.

Dal tavolo di confronto tra il governo italiano ed i sindacati, di conseguenza, per il 2022 potrebbe essere istituito un Ape sociale rafforzato. Probabilmente esteso non solo alle mansioni usuranti e gravose. Ma anche ai lavoratori fragili.

Ape sociale oggi, come funziona e quali sono i requisiti di accesso per l’anticipata

Attualmente, aspettando le possibili novità sopra indicate, l’Ape sociale è una misura di pensionamento anticipato. Per la quale, prima di tutto, occorre avere almeno 63 anni di età. Rispettato il requisito anagrafico, inoltre, è necessario essere in una condizione di difficoltà. A livello fisico, a livello economico oppure a livello familiare.

All’Ape sociale, infatti, possono accedere i disabili. I disoccupati di lungo corso ed anche le persone che si prendono cura di persone con disabilità. Ovverosia, i cosiddetti caregiver. Grazie all’ultima legge di Bilancio, l’Ape sociale è stata per il momento prolungata a tutto il 2021.

Ma sono molto alte le probabilità di un prolungamento e di un’estensione della misura. Considerando anche il fatto che con la pandemia di Covid-19 anche nel nostro Paese c’è stato un ulteriore allargamento delle disuguaglianze sociali.