Andare in pensione nel 2022 con Opzione Donna sarà ancora possibile. In quanto il Governo italiano sembra essere intenzionato a prorogare la misura di un altro anno. Ma il tutto è avvenuto tra scontri, mugugni e colpi di scena. Nell’ambito del tavolo di confronto tra l’Esecutivo Draghi ed i sindacati.

Andare in pensione con Opzione Donna nel 2022, infatti, è solo una delle richieste dei sindacati. Scontenti del fatto che il Governo italiano per la riforma delle pensioni stanzierà poche risorse. Inoltre, sul problema relativo al lavoro precario, sempre secondo la visione del sindacati, il Governo italiano non sembra intenzionato a risolvere quella che il leader della CGIL Maurizio Landini ha definito come la pandemia salariale.

In pensione nel 2022 con Opzione Donna: la proroga non basta? Scontri, mugugni e colpi di scena

Oltre ad andare in pensione con Opzione Donna nel 2022, pure un’altra misura di ritiro anticipato dal lavoro sembra essere salva. Si tratta, nello specifico, dell’Ape Sociale confermata pure per il 2022. Ma ora al riguardo si attendono novità strettamente legate all’estensione della lista dei lavori gravosi.

Si potrà andare in pensione con Opzione Donna nel 2022, ma non con la Quota 100. Già da parecchi giorni a questa parte è infatti assodato che si andrà oltre la Quota 100. Ma sulle quote dal 2022 è anche iniziata la battaglia così come riportato in questo articolo.

Quale via d’uscita per i lavoratori dal prossimo anno senza la Quota 100?

La misura per andare in pensione nel 2022 con Opzione Donna, infatti, riguarda chiaramente le lavoratrici. Mentre per i lavoratori la via d’uscita, prima della maturazione dei requisiti di pensionamento di vecchiaia, dovrebbe essere rappresentata dalla Quota 102. Con 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.

E con il requisito anagrafico che, rispetto alla Quota 100, balzerà a 64 anni di età dal prossimo anno. Poi, nel 2023 o o forse nel 2024, si potrà andare in pensione anticipata ancora più tardi.

In quanto l’età pensionabile per il ritiro anticipato dal lavoro dovrebbe salire a 66 anni.