La buonuscita per i lavoratori dipendenti del settore privato (TFR) arriva subito dopo le dimissioni. Mentre il TFS per dipendenti del pubblico impiego ci mette dai 3 ai 24 mesi con pagamento pure rateale.

Due pesi e due misure che discriminano non poco da quando è stato messo un freno ai tempi di liquidazione del TFS dal governo Letta nel 2013. Al punto che recentemente il Tar del Lazio si è espresso con sentenza dichiarando illegittimo il trattamento per gli statali.

Quando arriva la buonuscita dei dipendenti pubblici

Detto ciò, a disciplinare le modalità di liquidazione del TFS è la legge di bilancio per il 2014.

Con essa il legislatore ha introdotto nuovi termini di pagamento del trattamento di fine servizio stabilendo altresì limiti quantitativi per l’erogazione delle indennità maturate.

Per quanto riguarda i tempi di pagamento, bisogna distinguere fra tre diversi termini: breve, medio e lungo. Il primo si riferisce a un arco temporale di 105 giorni e riguarda tutti coloro che cessano dal servizio per inabilità o per decesso.

Il secondo termine riguarda il pagamento del TFS entro 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. Ciò accade per:

  • raggiungimento dei limiti di età, cioè quando un dipendente pubblico è collocato a riposo d’ufficio dalle amministrazioni al raggiungimento del limite di età ordinamentale (65 anni per la maggior parte dei dipendenti pubblici);
  • per cessazione dal servizio in conseguenza all’estinzione del rapporto di lavoro a tempo determinato;
  • per cessazione dal servizio a seguito di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro.

Per quanto riguarda il terzo termine, il TFS non sarà corrisposto prima che siano trascorsi 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro in tutti gli altri casi esclusi da quelli sopra elencati.

Come superare i tempi di attesa del TFS

Per ovviare al problema dei lunghi tempi di attesa, il legislatore ha dato la possibilità ai pensionati di ottenere un anticipo dalla banca fino a 45 mila euro in caso di necessità immediata.

Una misura che implica però costi legati al pagamento di interessi e costi di istruttoria pratica per il finanziamento.

Il dipendente pubblico può quindi presentare la domanda di anticipo del TFS dal giorno successivo al collocamento a riposo. Prima però dovrà prendere contatto col proprio ente pensionistico per ottenere apposita certificazione dell’ammontare spettante. Dopo di che presentare domanda presso le banche convenzionate nel rispetto delle condizioni per ottenere il finanziamento.