Si va in causa per il 110. Con la class action delle imprese sull’orlo del fallimento. Perché per le PMI, operanti nel settore edile e delle costruzioni, il superbonus sta davvero diventando un incubo, in tutto e per tutto. Mettendo in serio rischio anche la continuità aziendale.

In particolare, si va in causa per il 110 in quanto gli imprenditori sono pronti a mettersi di traverso. Ovverosia contro il Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. E nel farlo sono pronti a denunciare l’Esecutivo a Bruxelles.

Vediamo allora perché. Visto che quello dei cantieri 110 bloccati e lavori non terminati è davvero un problema. Dato che senza proroga si rischia il boom di cause e fallimenti.

In causa per il 110: class action delle imprese sull’orlo del fallimento

Nel dettaglio, si va in causa per il 110 in quanto il Governo italiano, adottando le misure per contrastare le frodi, sta penalizzando pure coloro che operano nella legalità. A partire dalle quasi 300 piccole e medie imprese, del settore edile e delle costruzioni, che si identificano nella CANDE. Associazione che promuove proprio la Class Action Nazionale dell’Edilizia.

La piccola impresa del settore edile e delle costruzioni, nell’andare in causa per il 110, con una denuncia al Tribunale Penale dell’Aja, ritiene che con le misure contro le frodi sul superbonus a pagare in realtà siano tutti. Non a caso molti lavori incentivati di ristrutturazione immobiliare in Italia sono bloccati. E non si sa peraltro fino a quando.

Perché la CANDE è pronta a denunciare il Governo al Tribunale Penale dell’Aja

In più, si va in causa per il 110 perché secondo la CANDE le frodi sui bonus edilizi, con molte di queste peraltro ancora da verificare e da accertare, non sarebbero state possibili ‘senza l’aiutino di pezzi della Pubblica Amministrazione‘. Una denuncia pesante, quindi, ma per la quale l’Associazione che promuove proprio la Class Action Nazionale dell’Edilizia ora vuole andare fino in fondo.