Una pace fiscale anche per i comuni. Lo prevede un articolo del Decreto Crescita, in fase di approvazione alla Camera, che dà anche ai comuni che lo richiedono la possibilità di concedere una pace fiscale per le multe della polizia locale e le imposte non pagate, come IMU, Tasi e Tari. Nello specifico i Comuni italiani (ma anche le Regioni e le Province) che lo desiderano potranno decidere di adottare il provvedimento sulla falsariga di quanto avvenuto per la pace fiscale entro il 1 luglio 2019.

Pace fiscale anche per gli enti locali

Ma in cosa consiste la sanatoria degli enti locali? Sostanzialmente sarà concesso al debitore nei confronti del Comune di appartenenza di sanare le pendenze tributarie per multe al codice della strada non pagate o per imposte sugli immobili (IMU) di cancellare i debiti pendenti senza pagare sanzioni e interessi di mora. Si tratta di tributi, già a ruolo presso le agenzie di riscossione, che nel complesso dovrebbero riguardare una platea immensa di contribuenti per una cifra compresa fra i 7 e 8 miliardi di euro per i periodi di imposta dal 2000 al 2017.

Una rottamazione per multe e tasse sulla casa

La modalità di rottamazione delle cartelle esattoriali o delle ingiunzioni di pagamento sarà però demandata a successive delibere consiliari. Quindi ogni ente locale deciderà come meglio crede per l’attuazione delle misure di recupero. Sarà in ogni caso permesso al contribuente di sanare il debito nei confronti del Comune con pagamenti rateali, fino a 24 rate, fermo restando che l’estinzione del debito dovrà avvenire entro la fine del 2021. Il condono riguarderà poi anche le liti pendenti di fronte alle commissioni tributarie e non ancora definite, oltre alle multe elevate dalla Polizia Locale nei confronti degli automobilisti in violazione al codice della strada.