Qualora i componenti del nucleo familiari risiedano in due immobili diversi, la scelta dell’abitazione principale per la quale beneficiare dell’esonero/agevolazione IMU, deve essere indicata nella dichiarazione IMU.

A chiarirlo è stato il Ministero dell’economia e delle finanze, Mef, nel corso di Telefisco 2022.

Un’importante apertura è stata espressa in merito all’applicazione delle sanzioni per comportamenti errati dovuti all’incertezza normativa che si era creata prima dell’intervento dell’ultimo decreto fiscale. Decreto che ha permesso di superare la disparità di trattamento tra i coniugi che hanno stabilito una diversa residenza nello stesso comune (per i quali l’agevolazione IMU spetta per un solo immobile, ai sensi dell’attuale configurazione del comma 741 della Legge 160/2019) e quelli che invece l’hanno fissata in comuni diversi (per i quali non spetta alcuna agevolazione secondo le ultime sente della Corte di Cassazione).

Ecco tutti i chiarimenti forniti dal Mef.

L’IMU per l’abitazione principale. Quando i coniugi hanno la residenza in immobili diversi

Dopo l’entrata in vigore della Legge di conversione del D.L. 146/2021, c.d. decreto fiscale, per ottenere le agevolazioni IMU previste per l’abitazione principale, non fa più differenza se i due immobili in cui i coniugi hanno stabilito, differenziando, la loro dimora abituale e la residenza, siano nello stesso Comune o in Comuni diversi tra loro. Infatti, nell’ipotesi in cui i componenti del medesimo nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi:

  • l’agevolazione vale per un solo immobile per nucleo familiare, scelto dai componenti dello stesso nucleo familiare,
  • sia nel caso di immobili siti nello stesso comune, sia ove gli immobili presenti in comuni diversi.

Prima di tale intervento normativo, in riferimento all’IMU per i due immobili dei coniugi siti in comuni diversi, Mef e Giurisprudenza avevano assunto posizioni differenziate.

Infatti, il Mef riconosceva l’esenzione IMU per l’abitazione principale per tutti e due gli immobili, nel caso in cui erano ubicati in comuni diversi. La Corte di Cassazione invece, per nessuno dei due (ordinanze n. 4166 del 2020 e n. 4170 del 2020, in cui la Corte di Cassazione).

Si ricorda che, l’IMU non è dovuta dai proprietari di immobili destinati ad abitazioni principale non di lusso. L’IMU, invece, è dovuta sull’abitazione principale di categoria catastale di lusso e relative pertinenze. Ad ogni modo, per l’abitazione principale, in questi casi, si applica un’aliquota agevolata ed una detrazione di 200 euro (da rapportarsi ai mesi ed alla percentuale di possesso).

Obblighi dichiarativi e possibili sanzioni

Nel corso di Telefisco, il Mef è tornata sulle novità del decreto fiscale, fornendo importanti istruzioni operative.

Nello specifico, il Ministero ha chiarito che, qualora i componenti del nucleo familiari risiedano in due immobili diversi, la scelta dell’abitazione principale per la quale beneficiar dell’esonero/agevolazione IMU, deve essere indicata nella dichiarazione IMU.

A tal fine, come da istruzioni della dichiarazione IMU, il proprietario dell’immobile o colui che ha altro diritto reale, dovrà barrare il campo 15 relativo alle condizioni di esenzione dall’imposta e indicare “abitazione principale scelta dal nucleo familiare ex art.1, comma 741, lett b), Legge n° 160/2019.

In merito all’applicazione delle sanzioni, il Ministero, considerato il contrasto tra Mef e Giurisprudenza in merito all’esonero IMU nella situazione in cui i coniugi avevano due immobili in altrettanto comuni, riconosce l’incertezza normativa quale presupposto verificato per la loro disapplicazione.

Su tale passaggio, a breve potrebbero arrivare nuovi chiarimenti del Ministero.