5,1 miliardi di imposte sulla casa evase, di queste, la maggior parte da attribuire alle regioni del Sud Italia. Per ogni regione del sud si stima, infatti, un’evasione  fiscale superiore al 30%.

La massima evasione si registra in Sicilia (36,7%), in Campania (38,6%) e in Calabria (43,2%).

Meglio le regioni del nord, con l’Emilia Romagna, la più virtuosa, con un evasione del 17,2%.

Secondo le ultime rilevazioni, circa 500 milioni di questa evasione, è da attribuire al fenomeno delle false prime abitazioni.

Finte prime case: come funziona il trucco per non pagare IMU e Tasi

Come funziona?

Il gioco è dei più semplici e conosciuti.

Uno dei due coniugi trasferisce la residenza nel comune in cui è ubicato l’altro immobile di proprietà, facendolo diventare abitazione principale. In questo modo si avrà un notevole risparmio (non Legittimo) su Imu, Tasi e Iva.

A partire dalla riforma del 2016, gli accertamenti su queste pratiche fraudolente si sono intensificati. In precedenza, il controllo veniva fatto soltanto entro 45 giorni dalla dichiarazione di trasferimento della residenza. A partire dal 2016, invece, tali controlli sono continui, e non più una tantum.

Infine, secondo una recente sentenza della cassazione: i due coniugi che vivono in residenze diverse devono essere ufficialmente separati oppure, salve poche eccezioni, i benefici sono illeciti.

Il fenomeno è, spesso, significativo nelle località di mare, ma bisogna fare molta attenzione. l’Agenzia delle Entrate può controllare, ad esempio, le variazioni dei consumi di luce, acqua e gas, e, se questi diminuiscono in maniera rilevante per molti mesi dell’anno, per esempio in quelli invernali, in abitazioni ubicate in località di mare, possono scattare i controlli. Con tanto di sanzioni, anche penali.

Sempre per scopi fraudolenti, in Italia è in crescita il fenomeno delle finte separazioni per scopi evasivi. Fra i tanti metodi che oggi vengono utilizzati per evadere le tasse, infatti, vi è quello della finta separazione, con cui è possibile risparmiare, in modo fraudolento, fino al 36% di imposte.

A tal proposito si legga: “Meno tasse e agevolazioni per chi si separa: ma il Fisco controlla le finte separazioni”.

 

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