L’anno fiscale è appena iniziato e non si presenta leggero sotto il profilo degli adempimenti fiscali. Tra questi ci sono quelli che interessano i possessori degli immobili. Coloro che devono verificare se devono pagare l’IMU 2023 e se devono presentare la relativa dichiarazione.

L’IMU, ricordiamo, è l’imposta municipale unica che colpisce il possesso di immobili (terreni e fabbricati). Sono soggetti passivi di questo tributo, quindi, i possessori di tali immobili. Per possessori devono intendersi i titolari del diritto di proprietà e i titolari di altro diritto reale di godimento (usufrutto, enfiteusi, diritto di abitazione, ecc.).

Questo significa che se, ad esempio, un immobile risulta ceduto in usufrutto, l’IMU su quell’immobile deve essere pagata dall’usufruttuario e non dal nudo proprietario.

C’è però anche da considerare che il tributo si paga in base alla percentuale e ai mesi di possesso, considerando per intero il mese in cui il possesso si protrae per almeno 15 giorni. Ne deriva che se, ad esempio, nel 2023 l’immobile risulta ceduto in usufrutto solo per 7 mesi, allora l’IMU dovrà essere pagata con riferimento a 5 mesi dal nudo proprietario e per gli altri 7 mesi dall’usufruttuario.

Il pagamento dell’IMU 2023

L’IMU è un tributo di competenza del comune, nel senso che il gettito tributario che ne deriva finisce nelle casse del comune. Ovviamente parliamo del Comune in cui si trovano gli immobili oggetto dell’imposta.

Il pagamento è fatto in due step. Acconto e saldo.

L’acconto IMU 2023 scade il 16 giugno 2023. Il saldo scade il 16 dicembre di questo stesso anno.

Tuttavia, essendo il 16 dicembre di sabato, la scadenza del saldo slitta al primo giorno lavorativo successivo, quindi, il 18 dicembre 2023.

La dichiarazione IMU 2023 e non solo

L’altra importante data da segnare sul calendario è il 30 giugno 2023. Entro quella data ci sarà un doppio appuntamento. Infatti, ci sarà da inviare sia la Dichiarazione IMU 2023 (anno d’imposta 2022) sia la Dichiarazione IMU 2022 (anno d’imposta 2021).

Ciò è frutto del decreto Milleproroghe.

In pratica, la scadenza ordinaria per l’adempimento è stabilita al 30 giugno dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento. Quindi, la Dichiarazione IMU 2022 (anno d’imposta 2021) era in scadenza il 30 giugno 2022. Poi il decreto Semplificazioni ha prorogato la data al 31 dicembre 2022. Ma non è finita qui. E’ intervenuto il decreto Milleproroghe (art. 3)  che ha stabilito una nuova proroga al 30 giugno 2023.

Ne consegue che al 30 giugno 2023, scade sia la Dichiarazione IMU 2023 che la Dichiarazione IMU 2022.

L’adempimento non è sempre da fare

Per completezza bisogna però ricordare che non si tratta di un adempimento che è sempre obbligatorio fare. Infatti, la dichiarazione IMU 2023 e quella 2022 sono da farsi solo quando:

  • nell’anno d’imposta oggetto della dichiarazione gli immobili godono di riduzioni o esenzioni IMU (ad esempio l’immobile è dichiarato di interesse inagibile/inabitabile o di interesse storico oppure è stato concesso in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli);
  • oppure, se in riferimento all’anno d’imposta oggetto della dichiarazione, il comune non è in possesso di tutte le informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento tributario del contribuente (ad esempio, si tratta di immobile oggetto di locazione finanziaria).

Negli anni successivi è da rifare solo nel caso in cui ci siano state variazioni rispetto a quanto già dichiarato in precedenza.

Trovi qui anche tutte le scadenze fiscali 2023 da gennaio a dicembre.