Anche per l’IMU 2023 il presupposto che fa scattare l’obbligo di pagamento è il possesso di immobili. Quando, si parla di possesso si fa riferimento al titolo di proprietà o a altro diritto reale di godimento (usufrutto, enfiteusi, ecc.).

Quindi, l’IMU è un tributo che deve pagare il proprietario dell’immobile o chi altro ha su di esso un diritto reale di godimento. L’imposta non la paga, ad esempio, l’inquilino o il comodatario.

Ma cosa succede se muore il proprietario? L’obbligo di pagare si trasferisce agli eredi? E se si, in che modo si trasferisce?

Prima di rispondere a queste domande è opportuno ricordare che l’IMU è un tributo di competenza comunale e che è dovuto in base alla percentuale di possesso e ai mesi di possesso nell’anno d’imposta di riferimento.

Pertanto, se ad esempio, l’immobile è in comproprietà tra tre fratelli (al 33,33% ciascuno), significa che il tributo deve essere pagato per il 33,33% ciascuno. In merito al calcolo mesi di possesso per l’IMU, si computa per intero il mese in cui il possesso si è protratto per più della metà del mese stesso.

Il decesso del proprietario

In caso di decesso del proprietario o, comunque, del soggetto passivo IMU, l’obbligo tributario si trasferisce agli eredi (figli, coniuge, ecc.). In dettaglio, vale la seguenti regole:

  • l’erede deve pagare l’IMU per conto del familiare deceduto e lo deve fare con riferimento ai mesi che passano tra il 1° gennaio dell’anno di riferimento e la data del decesso (in caso di più eredi c’è responsabilità solidale tra di loro ma basta che paghi uno di essi per liberare anche gli altri);
  • gli eredi devono pagare in nome e per conto proprio con riferimento ai mesi che vanno dopo la data del decesso (ogni erede diventa soggetto passivo IMU in base alla quota di proprietà ereditata).

Esempio

Il sig.

Mario è proprietario di un fabbricato su cui deve pagare IMU 2023. Questi ha solo due figli, mentre il coniuge è già deceduto negli anni passati. Il 10 maggio 2023, il sig. Mario muore e tale fabbricato finisce in eredità ai figli, i quali, dunque, diventano i nuovi proprietari nella misura del 50% ciascuno. In tal caso, i figli devono versare l’IMU 2023 in nome e per conto del padre, per i mesi da gennaio 2023 a aprile 2023 (maggio non si conta perché il possesso in capo a Mario si è protratto per meno di 15 giorni). I due fratelli, poi dovranno liquidare l’IMU 2023 per conto e nome proprio per i mesi da maggio 2023 a dicembre 2023.

Chi paga l’IMU 2023 se il proprietario muore

Quando muore il possessore dell’immobile, dunque, il soggetto passivo IMU diventano gli eredi. In dettaglio, questi devono pagare il tributo:

  • in nome del deceduto, fino alla data del decesso (in caso di più eredi c’è responsabilità solidale);
  • in nome e per conto proprio, dalla data del decesso. Se ci sono più eredi ognuno paga per la sua quota di eredità.

L’obbligo per gli eredi di pagare l’IMU per conto e nome proprio, non sorge se essi non accettano l’eredità o, comunque, scatta solo in capo a chi accetta l’eredità.

Quando si compila il Modello F24 per pagare l’IMU 2023 in nome e per conto del defunto, bisogna indicare i dati anagrafici di quest’ultimo e compilare anche il campo “coobbligato” dove si dovrà indicare il codice fiscale dell’erede che compila il modello stesso. Inoltre è necessario indicare anche il codice “07” nel campo “codice identificativo”.