Quanto tempo serve per impugnare un testamento che lede la quota legittima? In quest’articolo cercheremo di analizzare i casi e saperne di più in merito alla tempistica del testamento.

Testamento che lede la quota di legittima

Per impugnare un testamento che lede la quota di legittima servono fino a 10 anni, mentre nel caso di un testamento falso o di un incapace bastano 5 anni. Tutto dipende dal tipo di contestazione. Per legge, ai figli, al coniuge o genitori di un defunto, ossia i legittimari, spettano delle quote minime di eredità, anche se il soggetto defunto ha disposto in maniera diversa.

Nel caso in cui il testamento comprometta queste percentuali si incorre nella lesione di legittima. In tal caso i legittimare possono impugnare il testamento e c’è tempo fino a 10 anni dall’apertura della successione.

Testamento falso e pubblico

Per quanto riguarda il testamento falso, cioè scritto da un’altra persona che non è il soggetto defunto e che abbia attribuito il documento al soggetto deceduto, i tempi si accorciano a 5 anni, che partono dall’apertura della successione. In caso ci si accorga troppo tardi della falsità del testamento l’azione cade in prescrizione. Le stesse tempistiche incorrono nel caso di un testamento scritto da un soggetto incapace di intendere e di volere, come l’interdetto, l’inabilitato o un soggetto temporaneamente sprovvisto delle proprie capacità perché sotto effetto di alcol o droga. In questo caso si può ugualmente impugnare il testamento entro 5 anni.

L’ultimo caso che affrontiamo è quello del testamento pubblico, redatto e conservato da un notaio, che per legge deve essere privo di falsità. In questo però il pubblico ufficiale non è tenuto a controllare la capacità di intendere e di volere del testatore, né può disporre dei suoi beni senza danneggiare le quote di legittima. In ogni caso il testamento può essere impugnato per incapacità entro 5 anni, per falsità entro 5 anni e per lesione di legittima entro 10 anni.

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