Tempi duri per i furbetti del cartellino. Presto entreranno in vigore nuove forme di controllo e rilevazione presenza per i dipendenti della pubblica amministrazione che timbrano l’entrata al lavoro in ufficio e poi se ne vanno a spasso o a svolgere altre attività personali. I casi in Italia, tanto al Sud quanto al Nord, si moltiplicano e per i dipendenti colti in fragranza di reato scatta anche il licenziamento.

Impronte digitali e telecamere in uffcio

Non tutti però possono essere messi sotto controllo quotidianamente, anche perché i dipendenti della pubblica amministrazione in Italia sono più di 3 milioni, senza contare quelli che fanno parte del cosi detto “parastato” e impiegare le forze dell’ordine per controllare tutti costerebbe veramente troppo.

Ecco, quindi, che stanno per arrivare misure di controllo tecnologiche più stringenti, come la registrazione delle impronte digitali, telecamere e sistemi di rilevazione biometrica.

La riforma della Legge Concretezza

Il regolamento per attuare la rivoluzione che obbligherà i dipendenti della pubblica amministrazione a registrare l’accesso al posto di lavoro mediante rilevamento delle impronte digitali con il sistema già previsto per la registrazione delle carte di identità è pronto ed è contenuto nella Legge Concretezza. Mancano solo alcuni visti, come quello che dovrà rilasciare il garante sulla Privacy e  il Consiglio di Stato, dopo di che entrerà in vigore a pieno titolo in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato.

Il no dei sindacati

I dipendenti sono già sul piede di guerra e i sindacati non hanno mancato di sollevare dubbi e perplessità sull’operato del governo, ma è anche vero che i danni alla pubblica amministrazione derivanti dall’assenteismo sono in quantificabili, posto anche che un lavoratore in forza allo stato gode ancor oggi di agevolazioni e sicurezza del posto di lavoro che non sono paragonabili al settore privato.

Videosorveglianza contro l’assenteismo

Tra le varie misure previste dalla riforma, oltre alla videosorveglianza sulle apparecchiature per rilevare le presenze (badge) e sulle porte di accesso dei dipendenti al lavoro, vi sono anche i controlli biometrici, come il riconoscimento dell’impronta digitale o la verifica dell’iride.

In proposito, il ministro della Pubblica istruzione (PA) Giulia Bongiorno ha dichiarato di essere «felice di una legge che prevede la drastica riduzione dei tempi delle procedure concorsuali, nuove risorse in settori strategici della PA, aiuti alle amministrazioni in affanno e un metodo di lotta contro l’assenteismo finalmente incisivo: fino ad oggi, di fatto, la facevano franca in troppi; adesso, con le impronte digitali e la videosorveglianza, preveniamo il fenomeno».