Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto che disciplina l’operatività del fondo per l’imprenditoria femminile, il Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e delle Finanze, ha messo nero su bianco le spese che possono beneficiare dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati.

Si ricorda che le linee di intervento del fondo sono principalmente due: nascita e sviluppo delle imprese femminili; sviluppo e consolidamento delle stesse imprese femminili.

Ecco tutte le spese che possono essere ammesse alle agevolazioni del Fondo imprenditoria femminile.

Il fondo per l’imprenditoria femminile

L’istituzione di un fondo per favorire l’imprenditoria femminile è da ricondursi alle previsioni di cui alla Legge n°178/2020, Legge di bilancio 2021. Il fondo ha una dotazione di 40 milioni. Risorse che devono essere impiegate al fine:

  • di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e
  • di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Indicazioni e finalità direttamente dichiarate dal comma 97 della Legge citata.

Come da previsioni della norma istitutiva del fondo, nella Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021, è stato pubblicato il decreto interministeriale 30 settembre 2021 che disciplina le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile.

Le spese coperte dalle agevolazioni

In base a quanto prevede il decreto, le agevolazioni consistono sia in finanziamenti agevolati sia in contributi a fondo perduto. Misure tra di loro combinabili.

In particolare (Fonte portale Mi.Se.):

  • per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
    80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00;
    50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00;
  • per gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato e sono articolate come di seguito indicato: per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato; per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

Il decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale individua nello specifico anche le spese ammesse alle agevolazioni.

A tal proposito, costituiscono spese ammissibili alle predette agevolazioni le spese relative a:

  • immobilizzazioni materiali e immateriali,
  • servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale,
  • personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto in parola.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa: materie prime, sussidiarie, materiali di consumo; servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa; godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing; oneri per la garanzia di cui all’articolo 17, comma 3 del decreto in esame.