Slitta di tre mesi il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione imposta di soggiorno (anni 2020 e 2021).

Ricordiamo che, responsabile del pagamento (al fisco) è la struttura ricettiva stessa che poi esercita la rivalsa sui soggetti passivi (ossia gli ospiti della struttura).

Devono presentare la dichiarazione:

  • i gestori delle strutture ricettive, compresi i titolari di
    • bed & breakfast
    • coloro che stipulano contratti di locazione breve.

Dichiarazione imposta di soggiorno, la nuova data dopo la proroga

Il modello di dichiarazione è quello approvato con il decreto MEF del 29 aprile 2022.

La dichiarazione imposta di soggiorno deve essere presentata cumulativamente ed esclusivamente in via telematica entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è verificato il presupposto impositivo.

Limitatamente all’anno d’imposta 2020, questa è da presentarsi insieme a quelle riferita all’anno 2021. Quindi, entro il 30 giugno 2022 sarebbe dovuta presentarsi la dichiarazione imposta di soggiorno sia per l’anno d’imposta 2020 sia 2021.

Tuttavia, il decreto Semplificazioni, varato dal Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2022, ha prorogato il citato termine al 30 settembre di questo stesso anno. Quindi, più tempo per effettuare l’adempimento.

L’importo della tassa

Per completezza informativa ricordiamo che l’imposta può arrivare fino ad una massimo di 5 euro per notte di soggiorno (10 euro se il soggiorno è a Roma Capitale).

C’è poi il comune di Venezia che è autorizzato ad applicare, per l’accesso, con qualsiasi vettore, alla Città antica e alle altre isole minori della laguna, il contributo di sbarco, alternativamente all’imposta di soggiorno. Entrambi fino all’importo massimo 10 euro per notte di soggiorno.