L’imposta di bollo sul conto corrente può essere vista come una vera e propria patrimoniale che grava sui depositi e non sugli immobili. Si tratta di un’imposta sicuramente non delle più pesanti da sostenere, ma c’è anche da dire che in questi giorni alcune indiscrezioni farebbero pensare ad un suo possibile aumento.
Ad ogni modo, non tutti sono tenuti a pagare l’imposta di bollo sul conto corrente. Il nostro ordinamento, infatti, prevede dei casi di esenzione. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Imposta di bollo sul conto corrente, cos’è e su chi grava

L’imposta di bollo sul conto corrente è una patrimoniale che colpisce ogni singolo rapporto bancario e postale; in particolare, tutti quei soggetti che possiedono un conto corrente. Per le persone fisiche questa imposta è pari 34,20 euro all’anno, mentre per le aziende è di 100,00 euro.
Tali somme non vengono prelevate direttamente dal proprio istituto. Il correntista non dovrà effettuare alcuna operazione di comunicazione o versamento di quest’imposta.
Ad ogni modo, come già detto in apertura, esistono alcuni casi di esenzione.
L’imposta non è dovuta se il correntista:

  • detiene una giacenza media annua inferiore a 5.000 euro;
  • ha un Isee inferiore a 7.500 euro.

Cos’è la giacenza media e come si calcola?

La giacenza media è uno dei valori necessari per il calcolo del modello ISEE.
È un valore che indica le somme presenti sul conto bancario in un certo periodo. In particolare, si tratta della media del denaro presente sul conto corrente su una base di 365 giorni.
Il calcolo della giacenza media di un conto si esegue dividendo le giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il conto viene effettivamente utilizzato.

Come non pagare l’imposta di bollo sul conto corrente

Cominciamo col dire che non è possibile diminuire la giacenza media versando denaro su più conti correnti.

L’imposta di bollo, infatti, si calcola sulla somma di tutte le giacenze.
Una possibilità per abbassare tale grandezza potrebbe essere quella di investire le proprie somme. Ad esempio, è possibile trasferire denaro su un conto deposito. Purtroppo, in questo caso, si pagherà un altro tipo di imposta di bollo, pari allo 0,2% della giacenza presente ad una certa data, ossia al termine del periodo di rendicontazione.