I prezzi delle case a Milano sono aumentati del 30% rispetto a cinque anni fa. Tuttavia, stando al focus sui prezzi delle abitazioni a Milano realizzato da Immobiliare.it, ci sono aree dove la crescita dei valori ha sfiorato il 50% in cinque anni. Come nel caso di Maggiolina-Istria, dove dal 2015 gli immobili si sono rivalutati del 49%.

Milano è l’unica grande città in Italia a muoversi in controtendenza rispetto al resto d’Italia. I prezzi delle case nelle altre regioni e province è in picchiata da anni e non accenna a riprendersi.

Il mercato immobiliare è infatti in calo ovunque, sia dalla perdita di appeal nell’investimento immobiliare, sia dalle tasse (Imu).

Milano però fa eccezione. La città della moda, capitale finanziaria d’Italia è un passo avanti rispetto al resto del Paese. Gli investimenti stranieri, la qualità dei servizi, la modernizzazione tecnologica e a basso impatto ambientale attirano gli investimenti. La città è fra le più smart e vivibili a livello europeo, come anche precisato da “Il Sole 24 Ore”. Per cui se uno deve comprare casa per abitarci o per affittarla, meglio a Milano che altrove, dicono da Immobiliare.it.

Mercato immobiliare in calo ovunque, ma a Milano è boom

L’analisi, realizzata dal nuovo Ufficio Studi di Immobiliare.it, nato dalla collaborazione con Realitycs, azienda Proptech specializzata in market intelligence e valutazioni automatiche, ha preso in considerazione tutta l’offerta di annunci immobiliari residenziali della città. Ne è emerso che, includendo anche le case di prestigio, il prezzo medio per gli immobili in vendita a Milano è di 4 mila 756 euro al metro quadro, contro i 3 mila 672 euro del 2015.

Dalla mappa della città si evince che le aree in cui si sono registrate le rivalutazioni più forti, infatti, non sono solo quelle centrali, ma quelle oggetto di importanti interventi, progetti e iniziative di riqualificazione.

Dopo la già menzionata Istria, la zona di Isola, insieme a quelle di Centrale-Repubblica e di Pasteur-Rovereto (Nolo) hanno visto aumentare di oltre il 40% i valori immobiliari in cinque anni.

Raggiungono e superano la soglia del +30% in cinque anni i prezzi di zone già particolarmente costose, come quella di Arco della Pace-Arena-Pagano (+34%), Genova-Ticinese (+30%) e Porta Venezia (+33%). Ma anche i valori di aree prima meno appealing e che oggi invece hanno guadagnato molto da interventi di riqualificazione, come l’area di Precotto-Turro e quella di City Life (+31%).

Crescita maggiore nelle zone semicentrali

Sono i quartieri meno costosi quelli a crescere a ritmi inferiori. La zona di Ponte Lambro-Santa Giulia è quella che negli ultimi cinque anni è stata meno toccata dall’aumento dei prezzi e si è fermata a un +4%. A seguire si trovano l’area di Bisceglie-Baggio-Olmi, dove si è registrato un +7% e quella di Forlanini (+10%). In queste ultime tre aree i prezzi richiesti per gli immobili in vendita si aggirano su medie vicine ai 2.500 euro al metro quadro.

L’impatto della pandemia sul mercato immobiliare

A causa della pandemia, però, potrebbero aprirsi nuovi scenari. Finora, come nel resto d’Italia, la pandemia e la conseguente crisi economica avevano avuto un effetto di congelamento dei prezzi anche a Milano. Da marzo i consueti aumenti si sono arrestati, portando i valori medi a rimanere fermi di mese in mese. Ottobre però, con lo scoppio violento della seconda ondata di coronavirus, ha segnato un cambio di rotta e il prezzo medio di tutti gli immobili in vendita in città ha perso il 2,2% in un solo mese (rispetto quindi a settembre 2020).

Guardando i dati nel dettaglio, a perdere maggiormente e portare al ribasso la media dei prezzi a Milano è il valore degli immobili di alta gamma, sceso del 2,5% su base mensile.