Soltanto ieri vi avevamo parlato del recente report dell’ISTAT relativo al numero dei posti di lavoro vacanti nel primo trimestre del 2022. In particolare, si legge nel documento, il tasso di posti vacanti, relativo alle imprese con dipendenti, si attesta all’1,9 per cento per il complesso delle attività economiche. Si tratta di uno dei dati più alti del 2016, anno in cui l’ISTAT ha iniziato ad elaborare questo tipo di misurazioni. In molti, in questi giorni hanno puntato il dito sul reddito di cittadinanza, reo, secondo i suoi detrattori, di disincentivare le persone ad accettare un nuovo lavoro.

In effetti, l’ISTAT mette in evidenza un quadro abbastanza chiaro: i posti di lavoro ci sono, ma è sempre più difficile che questi vengano accettati.

Qualche settimana fa, anche il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, si è scagliato contro il sussidio, dichiarando quanto segue:

Ci sono circa “350mila figure mancanti nel settore del turismo, con una disoccupazione del 10 per cento, è chiaro che c’è qualcosa che non va”. Probabilmente, ha spiegato il Ministro, “il reddito di cittadinanza ha bisogno di un aggiustamento radicale ed è possibile pensare a un’uscita da questo regime”.

Una soluzione possibile potrebbe essere quella del cosiddetto “cumulo parziale”. Ipotesi che sta prendendo sempre più piede tra le fila del governo. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza più alto a chi accetta lavoro stagionale? Facciamo chiarezza

Non è la prima volta che si parla del meccanismo del cumulo parziale, e di come molti soggetti preferiscono non accettare un nuovo lavoro per paura di perdere per sempre il sussidio.

Soltanto qualche giorno fa, il ministro del turismo Massimo Garavaglia, ad un convegno organizzato dalla Lega, ha dichiarato quanto segue “Il reddito di cittadinanza ha bisogno di un aggiustamento radicale. A un lavoratore stagionale che percepisce il reddito di cittadinanza, possiamo darglielo al 50%, non levarglielo tutto purché si lavori”.

La svolta, ad ogni modo, potrebbe arrivare a breve. Secondo quanto scrive “Today.it”, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e lo stesso ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, starebbero lavorando al nuovo piano per rendere maggiormente compatibili reddito di cittadinanza e lavoro stagionale. L’ipotesi è quella di mantenere una parte del sussidio, in misura maggiore rispetto a quanto previsto attualmente, a tutti i percettori che iniziano un nuovo lavoro stagionale, anche per i soli mesi estivi.

Allo stato attuale, non si hanno maggiori informazioni relativamente a questa nuova proposta. Ovviamente, vi terremo aggiranti sugli sviluppi di questa vicenda.