Salvini vuole abolire il canone rai. Ci si chiede se si tratta dell’ennesima promessa elettorale fine a sé stessa.

Dal prossimo anno, il canone rai uscirà dalla bolletta elettrica. Il governo si è impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ad eliminarlo dalle utenze della luce. Il motivo è semplice: si tratta di un onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica.

Il problema è che il legislatore non ha ancora reso noto come lo stesso dovrà essere pagato a partire dal prossimo anno.

Questo compito sarà demandato al futuro governo, che si insedierà dopo il 25 settembre, giorno in cui si terranno le prossime elezioni nazionali.

Molte sono attualmente le ipotesi sul tavolo. In questi giorni, ad ogni modo, si sta tanto parlando anche della proposta di Matteo Salvini, che consiste nella sua definitiva abolizione. Ma è davvero possibili eliminare il canone RAI?

Salvini vuole eliminare il canone RAI, ma ci sono molti dubbi

Matteo Salvini in questi giorni è alle prese con la campagna elettorale. Stanno facendo tanto discutere le sue ultime dichiarazioni in merito alla proposta di abolizione del canone Rai. Secondo molti osservatori, infatti, si tratterebbe soltanto dell’ennesima proposta di abolizione di questa tassa che non si potrà mai realizzare.

Contro la proposta di Salvini, in queste ore, si è scagliato anche l’Usigrai (unione sindacale dei Giornalisti Rai), che, attraverso un recente comunicato stampa, ha voluto spiegate quanto segue:

“La Lega di Salvini che vorrebbe abolirlo chiarisca agli italiani anche cosa perderebbero in termini di servizio pubblico senza quattordici canali televisivi, tredici radiofonici, i tg e gr nazionali e regionali, i siti di informazione, le piattaforme digitali, un centro ricerche per le telecomunicazioni e un’orchestra sinfonica nazionale”.

“Un servizio pubblico – continuano i rappresentanti dei giornalisti – non vive di pubblicità, come fanno invece le TV commerciali.

(…) Se poi la Rai viene ritenuta, a stagioni alterne, di destra o di sinistra, siano i partiti a liberarla riformando subito la legge di nomina dei vertici dell’azienda che oggi mette in mano alla maggioranza e al governo di turno la redini della Rai; invece di usarla solo per fare propaganda elettorale”.

Insomma, quella dell’abolizione del canone rai sembrerebbe una mera promessa elettorale, di quelle che non si potranno mai realizzare.

Ricordiamo che, unica certezza, dal prossimo anno il canone uscirà dalla bolletta elettrica. Non è ancora chiaro come lo stesso dovrà essere pagato in futuro.