Il 28 settembre il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato un avviso per la selezione di 21 componenti del gruppo di esperti per l’elaborazione di un libro bianco sul ruolo della comunicazione nei processi di trasformazione digitale.

Per poter partecipare alla selezione, i candidati devono presentare la relativa domanda entro le ore 24.00 del giorno 30 ottobre 2020, esclusivamente a mezzo di posta elettronica certificata. Per maggiori informazioni si legga il relativo comunicato del Ministero.

Fin qui tutto bene. Ma la questione singolare è un’altra: a fronte delle elevate competenze tecniche, giuridiche e scientifiche richieste ai partecipanti, non è previsto alcun compenso.

Il Mise, sostanzialmente, ritiene sufficiente il prestigio dell’incarico stesso.

Compensi gratuiti per gli esperti del Mise, È legale?

Il presidente dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati), Antonio De Angelis, attraverso una recente nota, esprime così il suo disappunto:

“nel ritenere che ogni attività gratuita mortifichi il valore del professionista chiamato a svolgerla, invita i colleghi ad astenersi dal partecipare a bandi della pubblica amministrazione che prevedano incarichi a costo zero. Si auspica che il Mise voglia modificare in autotutela la manifestazione di interesse riconoscendo i compensi a chi sarà incaricato”.

Ad ogni modo, Nelle ultime ore è stata presentata un’interrogazione parlamentare, per chiedere al ministro Stefano Patuanelli di far chiarezza sull’iniziativa.

Si ricorda che la Legge Bilancio 2018 sanziona con la nullità ogni patto che stabilisca un compenso “non equo”, ma questo, a quanto pare, non sembrerebbe valere per il Ministero dello Sviluppo Economico.

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