“La storia umana non si svolge sempre come un calcolo matematico sul principio che due più due fa quattro. A volte nella vita fa cinque oppure tre; e talvolta la lavagna si gira nel mezzo della somma e lascia la classe in disordine e il maestro con un occhio nero“, affermava Winston Churchill. La vita, in effetti, è piena di imprevisti e non possiamo sapere a priori cosa ci riserverà il futuro.

Lo sanno bene, purtroppo, le tante famiglie italiane che non riescono ad assolvere ai propri obblighi con il Fisco.

Questo perché duramente colpite dalla crisi economica in corso. Al fine di andare loro incontro, quindi, il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di dare il via, con la Legge di Bilancio 2023, a una nuova tregua fiscale.

Legge di Bilancio 2023, definizione agevolata rateazioni in corso

Stando a quanto previsto all’articolo 1, commi 155 e 156, della legge numero 197 del 29 dicembre 2022, è possibile definire in via agevolata le comunicazioni degli esiti del controllo automatizzato delle dichiarazioni per cui, alla data del 1° gennaio 2023, sia regolarmente in corso il pagamento rateale. In particolare le sanzioni vengono ridotte dal 10% al 3% dell’imposta che residua dopo aver preso in considerazione i versamenti rateali effettuati fino al 31 dicembre 2022.

Grazie alla definizione agevolata, quindi, il governo intende aiutare i cittadini a mettersi in regola con il Fisco. Più facile a dirsi che a farsi, dato che per molti riuscire a calcolare gli importi dovuti sembra essere una vera e propria impresa. Da qui la decisione dell’Agenzia delle Entrate di mettere a disposizione, sul proprio sito, un foglio di calcolo grazie al quale poter stabilire le somme ancora da pagare e il valore delle rate in base al nuovo piano di rottamazione.

Il foglio di calcolo delle Entrate per capire quante sanzioni restano da pagare con la rottamazione

Entrando nei dettagli, una volta aperto il file messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, è possibile notare che il primo foglio di calcolo consente di determinare il debito residuo.

Il secondo, invece, consente di inserire tutta una serie di informazioni utili a definire il nuovo piano di rateazione.

In particolare, nel foglio “Calcolo debito residuo” bisogna indicare dal rigo 1 al rigo 13 le somme richieste con la comunicazione d’irregolarità. Quest’ultime distinte in imposta, interessi, sanzioni, contributi e relative somme aggiuntive. Al rigo 15, invece, deve essere indicato l’ammontare dei versamenti rateali effettuati tramite modello F24, con codice tributo 9001, fino al 31 dicembre 2022.

Nelle istruzioni, disponibili sempre nel foglio di calcolo, viene inoltre sottolineato che le

“sanzioni devono essere distinte in base alla relativa percentuale originaria (pari al 10 per cento in caso di versamento omesso o eseguito con ritardo superiore a 90 giorni, inferiore al 10 per cento in caso di versamento eseguito con ritardo non superiore a 90 giorni), in modo che venga effettuata correttamente la riduzione al 3 per cento delle sanzioni residue non versate”.

Rateazione del debito residuo

Una volta eseguite tutte queste operazioni, è possibile effettuare il calcolo delle singole rate. A tal fine giunge in aiuto il secondo foglio, denominato appunto “Rateazione“. Qui si devono indicare le modalità in cui è stata recapitata la comunicazione. Ma non solo, anche la relativa data di elaborazione e consegna. Tra le altre informazioni richieste si annoverano la prima rata non pagata in programma nel 2023, secondo il piano originario di rateazione.

A seguire il numero totale di rate in cui si vuole suddividere il pagamento del debito, comprese quelle già versate o scadute. Per ulteriori informazioni, comunque, si invita a consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate dove è possibile scaricare il foglio di calcolo delle sanzioni e delle rate dovute per la definizione agevolata prevista dalla Manovra 2023.