Fumata bianca per il bonus padri separati. Firmato il decreto attuativo. La misura può partire, anche se con notevole ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Ad annunciarlo è stata la Ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, firmataria del provvedimento.

In realtà, la misura già doveva essere operativa nel 2021, ma ci sono stati forti ritardi proprio nell’emanazione del menzionato decreto attuativo.

In sintesi si tratta di un contributo per i genitori che non sono riusciti a pagare l’assegno di mantenimento ai figli.

La causa deve essere dovuta alla situazione reddituale in cui si trova il genitore. Infatti, potranno avere il bonus padri separati solo coloro che hanno un reddito al di sotto di una certa soglia.

Il bonus padri separati non è automatico e per sempre

Parliamo di bonus padri separati, più che di bonus genitori divorziati, poiché nella stragrande maggioranza dei casi è il papà a dover pagare il mantenimento ai figli. Rari, invece, sono i caso in cui ciò sia fatto dalla madre.

Il decreto, include, tra i beneficiari anche i genitori “coppie di fatto”.

Diciamo subito la misura del beneficio. Il bonus avrà un tetto massimo di 800 euro mensili. Sarà erogato in unica soluzione e massimo per 12 mensilità. Le risorse stanziate allo scopo ammontano a 10 milioni di euro.

Non sarà automatico. Per averlo occorrerà presentare apposita domanda all’INPS, in cui bisognerà indicare l’importo dell’assegno di mantenimento che era da pagare e la parte non pagata.

I requisiti

Per avere il bonus padri separati è necessario che siano rispettati (congiuntamente) una serie di requisiti. In dettaglio possono averlo:

  • genitori separati o divorziati e coppie di fatto
  • che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa a decorrere dall’ 8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019.
  • e che in conseguenza di ciò non sono riusciti a pagare l’assegno di mantenimento ai figli.

Inoltre, per avere il sussidio è richiesto che il reddito del richiedente, nell’anno in cui si chiede il sostegno, sia inferiore o uguale a 8.174,00 euro.

Il contributo sarà pagato direttamente al genitore che non abbia ricevuto l’assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022. In questo modo si evita che il genitore che non ha pagato l’assegno di mantenimento possa intascare il bonus e non riversarlo all’altra parte.

Gli importi del bonus padri separati, esempi pratici

Come detto, il beneficio può arrivare ad un massimo di 800 euro mensili ed è finalizzato ad integrare l’assegno di mantenimento che non si è potuto versare.

Esempio 1

L’assegno di mantenimento mensile da versare era di 700 euro

  • se il genitore è riuscito a versarne solo 300, il bonus sarà di 400 euro mensili
  • laddove il genitore non è riuscito a versare nulla, il bonus padri separati sarà di 700 euro mensili
  • se il genitore è riuscito a versare 700 euro, non spetterà alcun bonus

Esempio 2

L’assegno di mantenimento da versare era di 900 euro.

  • se il genitore è riuscito a versarne solo 300, il bonus sarà di 600 euro mensili
  • laddove il genitore non è riuscito a versare nulla, il bonus genitori divorziati sarà di 800 euro mensili
  • se il genitore è riuscito a versare 900 euro, non spetterà alcun bonus.