Il bonus docenti da 500 euro spetta anche ai precari della scuola?

Non è facile rispondere a questa domanda. Il problema è che la normativa non ammette tale possibilità, ma molte sentenze, soprattutto nell’ultima settimana, hanno dato ragione ai supplenti che hanno presentato ricorso nel tentativo di farsi riconoscere il beneficio in argomento.

Il bonus docenti, lo ricordiamo, consiste in un buono acquisto del valore di 500 euro a favore di:

  • insegnanti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale;
  • docenti che sono in periodo di formazione e prova;
  • docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’art. 514 del Dlgs. 16 aprile 1994, n.297, e successive modificazioni,
  • docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati;
  • insegnati nelle scuole all’estero, delle scuole militari.

Il bonus può essere utilizzato per l’acquisto di alcuni beni e servizi espressamente previsti dalla normativa: libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema ecc.

Bonus docenti, 9 mila precari attendono l’esito del ricorso

Come già detto in apertura, la normativa non prevede l’erogazione del bonus docenti ai precari della scuola, ma molte sentenze dell’ultima settimana sono hanno dato ragione ai supplenti o ex precari che hanno presentato ricorso. Sentenze che costituiscono un importante precedente. Come se non bastasse, almeno altri 9 mila di questi docenti sono in attesa di giudizio che, con tutta probabilità, anche in questi casi dovrebbe essere favorevole.

I giudici, nell’esprimere il loro parere, hanno sostanzialmente recepito la sentenza dello scorso maggio emessa dalla Corte di Giustizia europea, nonché il parere del Consiglio di Stato, che ha condannato la “differenza di trattamento tra docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti nell’ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato”.

Soddisfatto Marcello Pacifico, il presidente dell’Associazione Sindacale Professionale ANIEF, tra i promotori di questi ricorsi, che ha così dichiarato:

“alla luce di tali inequivocabili prese di posizione della Corte di Giustizia Europea e dei Giudici Ordinari, il Ministero dell’Istruzione dovrebbe immediatamente riconoscere il beneficio della Carta del docente anche a tutti i precari, cancellando in tal modo una discriminazione retributiva in palese contrasto con il diritto comunitario”.

I docenti che si trovano nella medesima situazione possono aderire al ricorso di AINEF che permette di recuperare i 500 euro per tutti gli anni loro negati. Per farlo occorre chiedere di essere soci Anief, aderire al ricorso e inviare la scheda rilevazione dati.