Il Consiglio dei ministri ha da poco presentato il cosiddetto DL Aiuti: un pacchetto di nuove misure economiche in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. Una delle misure principali del Decreto Aiuti è senz’altro il cosiddetto bonus 200 euro (o bonus inflazione) a favore dei cittadini con un reddito sotto i 35 mila euro, con l’obiettivo di sostenere lavoratori, pensionati e autonomi a fronte dell’impennata dei prezzi e dei costi dell’energia.


Ad ogni modo, secondo alcuni osservatori, alcune categorie di lavoratori rischiano di essere escluse da questo bonus. Si tratta di un particolare cavillo già visto in precedenza con i vari bonus covid. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus 200 euro, cos’è e a chi spetta?

Il nuovo bonus 200 euro è stato istituito al fine di sostenere i cittadini a fronte dell’impennata dei prezzi e dei costi dell’energia.
Il bonus spetta ai lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati che percepiscono un reddito inferiore a 35 mila euro. Secondo le stime del governo, i beneficiari saranno circa 28 milioni italiani.
I lavoratori dipendenti riceveranno il contributo direttamente in busta paga (tra giugno e luglio) dal proprio datore di lavoro (che sarà rimborsato tramite un credito d’imposta di pari valore).
Per i pensionati, invece, il bonus sarà erogato direttamente dall’INPS. Non è ancora stato chiarito come lo stesso sarà pagato ai lavoratori autonomi.
Il bonus sarà finanziato per intero (circa 6 miliardi di euro) attraverso l’aumento della tassa sugli extra profitti delle imprese energetiche, che passa dal 10 al 25 per cento.

Alcune categorie di lavoratori potrebbero essere escluse

Oltre ai soggetti che percepiscono un reddito superiore ai 35 mila euro, c’è una categoria di lavoratori che potrebbe essere esclusa dal bonus 200 euro. Stiamo parlando dei lavoratori stagionali, soprattutto di quelli legati al settore del turismo e dell’agricoltura.


In particolare, secondo quanto ha dichiarato il segretario generale Uila-Uil, Stefano Mantegazza:

“la scelta di erogare questo importo con la busta paga di giugno rischia di essere impraticabile per i lavoratori stagionali, in particolare quelli più precari come i braccianti agricoli”. Per questo motivo, Mentegazza chiede al governo di erogare l’incentivo in argomento “con le modalità già definite in occasione dei bonus Covid. È l’unico modo certo per consentire ai lavoratori più precari e con i redditi più bassi di poter usufruire anch’essi di questo importante sostegno”.