Una domanda. Il bonus 110 conviene davvero a chi ha una ditta e lo accetta (con o senza sconto in fattura)? Perché da un lato è vero che la maxi-agevolazione di Stato è molto appetibile. Sia per le ditte di lavori, sia per i condomini e per i proprietari di case.

Ma ci sono altri problemi ed altre criticità per cui le imprese edili e delle costruzioni, ed in particolar modo quelle di piccole dimensioni, spesso non riescono nemmeno a fissare per i clienti il preventivo di spesa.

Tutto ciò si spiega, in particolare, con il persistente aumento dei prezzi delle materie prime in edilizia. Come peraltro segnalato a più riprese dall’ANCE che è l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili.

Il bonus 110 conviene davvero a chi ha una ditta e lo accetta (con o senza sconto in fattura)?

Nel primo semestre del corrente anno, ha reso noto e rilevato proprio l’ANCE, i rincari dei prezzi di alcuni materiali da costruzione sono stati davvero eccezionali. Andando ad incidere, di conseguenza, sui lavori edilizi in corso nel nostro Paese. includendo pure quelli che rientrano nel bonus 110.

Solo per fare qualche esempio, se il bonus 110 conviene davvero alle ditte, nel giugno scorso l’ANCE, in audizione presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, ha evidenziato rincari del 30% per il rame. Ma anche un +129% per il polietilene, e addirittura un +150% per l’acciaio tondo per cemento armato.

Perché corrono i prezzi dei materiali da costruzione in edilizia

In un primo momento il rincaro dei prezzi dei materiali per l’edilizia è stato spiegato e giustificato con la pandemia di Covid-19. Precisamente, con i lockdown e con il conseguente fermo delle attività produttive.

Pur tuttavia, la corsa dei prezzi non si è arrestata nemmeno dopo le riaperture. Con la conseguenza che al momento, se il bonus 110 conviene davvero, le ditte non accettano mai i lavori commissionati a cuor leggero.

Altrimenti poi, mesi dopo la fine degli interventi concordati, è alto il rischio di non riuscire a recuperare nemmeno le spese.