“Hackerato il sito dell’Agenzia delle entrate”, “Attacco informatico al nostro Paese”, “Tra Russia e Italia e già guerra informatica”. Sono stati questi i principali titoli che ieri, durante l’ora di pranzo, probabilmente passavano sotto ai tuoi occhi mentre girovagavi tra i principali siti di informazione o sui social network.

Notizie a primo impatto un po’ confuse. Cosa significa che la Russia ha bucato il database dell’Agenzia delle entrate?

Forse ti sarà anche scappato un sorriso malizioso e avrai pensato (con ironia): bene, per quest’anno l’ho fatta franca.

Non può essere vero.

Apri il primo link che appare sullo schermo del tuo cellulare e leggi la notizia per intero. Si parla di un furto di dati e della richiesta di un riscatto milionario da parte di alcuni hacker russi. Insomma, i riflessi di una guerra che, soltanto apparentemente, non stiamo combattendo.

A quel punto realizzi che i tuoi dati sono davvero importanti, e non possono essere lasciati alla mercè di chiunque. Sei frustrato. I sistemi informatici, pensi, non dovrebbero essere così fragili.

Hackerato il sito dell’Agenzia delle entrate. Ecco cosa è successo

La notizia è stata diffusa da tutti i principali quotidiani e siti di informazione del nostro paese. Sarebbero stati sottratti all’Agenzia delle entrate ben 78 giga byte di dati sensibili. Se così fosse, ovviamente, anche i tuoi dati potrebbero essere in pericolo.

L’attacco informatico è stato rivendicato, con un messaggio pubblicato nel dark web, da “LockBit”: un collettivo di cyber criminali russi che ormai da tempo minaccia i database di molti paesi occidentali.

Gli hacker avrebbero chiesto un risarcimento milionario entro i prossimi 5 giorni. In caso contrario, tali informazioni saranno presto diffuse online.

Sogei smentisce: nessun furto di dati

Nella giornata di ieri, 25 luglio 2022, sul sito dell’Agenzia delle entrate è stato pubblicato un comunicato ufficiale di Sogei Spa, con il quale, sostanzialmente, viene smentita a notizia del furto di dati.

In particolare, scrive la società:

“non risultano essersi verificati attacchi cyber né essere stati sottratti dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’Amministrazione Finanziaria”.

Sogei esclude anche la possibilità di un attacco informatico al sito dell’Agenzia delle Entrate. Bisogna anche dire, però, che in passato lo stesso gruppo di hacker è già riuscito a bucare i sistemi informatici di altri paesi, anche europei.

Ci si chiede, dunque, se si tratti di un mero bluff di questi criminali o se c’è dell’altro. Nel frattempo, il countdown scorre e soltanto nei prossimi giorni scopriremo la verità. Rimane il fatto che, oggi più che mai, i rischi legati alla divulgazione dei propri dati è davvero concreto, e spesso si è del tutto impotenti. Soltanto qualche settimana fa, vi abbiamo parlato anche di un altro tipo di truffa informatica tramite false e-mail dell’Agenzia delle entrate. Truffa che, in quest’ultimo caso, è possibile evitare con un po’ di accortezza.