Con il decreto Aiuti bis, da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stato previsto un pacchetto di nuove misure economiche per far fronte ai riflessi economici negativi causati dall’attuale conflitto in Ucraina. Ci riferiamo, principalmente, all’impennata dei prezzi delle bollette e non solo, che purtroppo stanno mentendo in ginocchio i risparmi di molte famiglie italiane. Una delle misure contenute in questo decreto, che forse è passata un po’ in sordina in questi giorni, riguarda l’innalzamento di alcuni tipi di fringe benefits a 600 euro.

Grazie a questa norma, i datori di lavoro potranno riconoscere dei bonus esentasse. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Fringe benefits: bonus in busta paga senza pagare le tasse, cosa prevede il Decreto Aiuti bis?

I fringe benefits, sostanzialmente, sono delle risorse che i datori di lavoro mettono a disposizione dei propri dipendenti per creare welfare aziendale e incentivare la produttività di quest’ultimi.

Questo strumento rappresenta una forma di retribuzione che non concorre alla formazione del reddito di chi li riceve, ma è previsto un tetto massimo di spesa.

Ai sensi dell’articolo 51, comma 3, del TUIR – “non concorre alla formazione reddito di lavoro dipendente il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati di importo non superiore a euro 258,23 l’anno”.

Al contrario, se il valore in questione è superiore a detto limite, lo stesso concorre interamente a formare reddito tassabile.

Il decreto Aiuti bis ha innalzato il limite dei fringe benefits a 600 euro, ma soltanto per il pagamento delle utenze dei propri dipendenti.

In particolare, l’articolo 12 del decreto-legge n. 115 del 9 agosto 2022 (decreto Aiuti bis), prevede quanto segue:

“Limitatamente al periodo d’imposta 2022, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, del TUIR, non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di 600 euro”.

Ovviamente, l’erogazione di tale bonus è esclusivamente a discrezione del datore di lavoro. Ad ogni modo, si tratta sicuramente di una gradita novità che potrebbe far aumentare la busta paga di tutti i lavoratori.