Salve, ho assunto per mia mamma una persona qualificata fissa che le stia vicina la mattina perché (finalmente) ho avuto la cattedra di ruolo. Faccio presente che mia madre è disabile con invalidità riconosciuta al 100% e indennità di accompagno. Posso comunque fare domanda per il bonus Inps assistenza disabili di cui si parla nel bando Home Care Premium Assistenza Domiciliare? Il contratto parte dal 4 dicembre 2018: posso chiedere il bonus anche per l’ultimo mese dell’anno scorso o solamente da inizio di quest’anno?“.

Sono in molti a scriverci sul bonus Inps per assistenza domiciliare a soggetti disabili. Il bando Home Care Premium Assistenza Domiciliare è infatti rinnovato da poco (le adesioni sono state aperte dalle ore 12 del 4 aprile e chiuderanno il 30 del mese corrente quindi ci sono ancora pochi giorni). In base alla copertura economica a disposizione l’Inps quest’anno ha stimato circa 30 mila beneficiari della misura. Per stabilire la posizione in graduatoria e l’importo del contributo spettante bisogna allegare alla domanda la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’ISEE relativo all’intero nucleo familiare del beneficiario. A parità in graduatoria viene riconosciuta la precedenza al soggetto con l’età anagrafica maggiore.

L’assistente domiciliare (che può essere anche un parente purché questo sia specificato in fase di domanda e dopo che l’Inps abbia verificato la genuinità del rapporto di lavoro) dovrà essere assunto con contratto di lavoro domestico di durata non inferiore a quella del progetto (30 giugno 2022). In caso di cessazione del rapporto è possibile fruire del contributo per il tempo residuo a seguito dell’assunzione di un nuovo assistente.

Bonus Inps disabili Home Care Premium e indennità di accompagnamento: compatibilità

Nel caso specifico ci viene chiesta conferma della compatibilità tra Bonus Inps disabili Home Care Premium e indennità di accompagnamento. L’Inps prevede espressamente questa possibilità.

Del resto, analizzando la platea di beneficiari, è molto probabile che questo accada. Anzi le fasce di destinatari con diritto al bonus si dividono espressamente in:

  • Fascia media, grado di disabilità compreso tra il 67 e il 99%;
  • Fascia grave, grado di disabilità del 100%;
  • Fascia gravissima, soggetti con diritto all’indennità di accompagnamento.

Bisogna però tenere presente che l’importo del sussidio (massimo 1.050 euro al mese) sarà ridotto e rimodulato tenendo conto di quanto si riceve ad altro titolo.

Altre misure che comportano la riduzione del contributo mensile riconosciuto sono:

  • Indennità di frequenza per i minori;
  • Indennità di comunicazione concessa a persone sorde;
  • Indennità speciale riconosciuta per ciechi parziali;
  • Assegno INAIL per l’assistenza personale continuativa;
  • Assegni di cura in cui rientra qualsiasi altro contributo economico a sostegno della non autosufficienza.

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Segnaliamo invece che il bonus in analisi è incompatibile con le prestazioni del Long Term Care o LTC, ovvero il contributo riservato ai disabili ricoverati in strutture residenziali. Il pagamento del primo sussidio LTC fa scattare la decadenza automatica dall’Home Care Premium e la ragione è facilmente intuibile perché chi è ricoverato in queste strutture non può al contempo necessitare di assistenza domiciliare.

Le graduatorie delle domande pervenute nel mese di aprile saranno pubblicate sul sito INPS entro il 28 maggio 2019. Superata questa prima fase, sarà possibile presentare nuove domande di contributo a partire dalle ore 12 del 1° luglio 2019 e fino alle ore 12 del 31 gennaio 2022.

Relativamente all’altra domanda posta nel quesito, ovvero il riconoscimento del bonus sia per il 2018 che per il 2019, segnaliamo che la fruizione del programma HCP negli anni precedenti non è ostativa ad una nuova domanda per il 2019: al contrario,  gli utenti che hanno beneficiato del Progetto HCP 2018, in applicazione del principio di “continuità” della cura e dell’assistenza, saranno ammessi al Progetto HCP 2019 con corsia preferenziale.

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