Ho perso lavoro due settimane fa. Mi sono subito attivata ricontattando un’azienda presso cui avevo fatto il colloquio abbastanza di recente e sto aspettando una risposta. Nel frattempo però mi è venuto un dubbio: rischio di perdere la possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza? Premetto che sono stata licenziata per problemi di introiti e non per mie colpe e che non mi sono dimessa volontariamente. Se aspetto troppo tempo potrebbe venirmi negato il diritto al sussidio (perché, magari, l’Inps potrebbe pensare erroneamente che mi sono mantenuta da dopo il licenziamento autonomamente e, quindi, non ho bisogno di aiuti economici? In realtà, come spiegato sopra, il mio timore è quello di fare domanda per il RdC e trovare lavoro subito dopo. Che cosa rischierei in questo caso?

Entro quando si può fare domanda per il reddito di cittadinanza?

La domanda per il Reddito di cittadinanza può essere presentata ogni mese dell’anno. Non tutti i giorni però: la finestra temporale utile va dal sesto all’ultimo giorno dello stesso mese.

L’erogazione del sussidio ha una durata massima di diciotto mesi.

Disoccupato da poco: ho diritto al reddito di cittadinanza?

La formula originaria del decreto, basando la richiesta sull’Isee 2017, di fatto escludeva dal reddito di cittadinanza i disoccupati da meno di 18 mesi. La possibilità di fare domanda tramite Isee corrente ha invece ampliato la platea di beneficiari. Resta escluso, però, chi ha dato le dimissioni e quindi ha perso il lavoro volontariamente.

Come aggiornare la domanda del reddito di cittadinanza se cambiano i requisiti

Se la lettrice fa domanda per il reddito di cittadinanza e, mentre è in attesa della risposta contenente il parere Inps, perde i requisiti che le darebbero diritto al sussidio, dovrà dare comunicazione immediata e rinunciare all’eventuale prestazione.

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