In caso di incidente stradale con guida in stato di ebbrezza l’assicurazione può non pagare. Non solo lo Stato punisce duramente chi si mette al volante ubriaco, ma anche le assicurazioni stanno cominciando ad includere nelle polizze clausole per le quali non sono tenute a risarcire il danno. Con la triste conseguenza che, in caso di incidente stradale, possa essere chiamato in causa il guidatore che ha violato il codice della strada.

Assicurazione e guida in stato di ebbrezza

E’ un’altra conseguenza negativa della guida in stato di ebbrezza.

A chiarirlo è anche la Corte di Cassazione (sentenza 9448 del 2015) esaminando il caso di un guidatore con tasso alcolemico 6 volte superiore a quello consentito che era finito fuori strada procurandosi lesioni gravissime e chiedeva il risarcimento alla compagnia assicuratrice. Ebbene, i giudici della Suprema Corte hanno che l’assicurazione non aveva obbligo di risarcire i danni causati per colpa del conducente. Così come riportato anche dal codice civile (art. 1900) che spiega come l’assicurazione non si estende ai rischi provocati volontariamente e con colpa grave del beneficiario. Principio che si applica anche nel caso in cui la condotta dolosa o colposa dell’assicurato non sia stata l’unica causa dell’evento dannoso.

Danni non coperti da polizza Rc auto

Questo non significa che tutti coloro che guidano ubriachi non siano coperti da assicurazione auto, ma che se lo stato di alterazione psicofisico è causa principale di sinistro stradale, i danni che ne derivano potrebbero essere a carico totale o parziale del conducente. Una polizza Rc auto, infatti, non assicurerà mai un conducente che per dolo o colpa grave causa un danno a se stesso a terzi. La giurisprudenza si sta infatti sempre più orientando in questo senso in virtù dell’inasprimento delle sanzioni al codice della strada per guida in stato di ebbrezza e le compagnie assicuratrici pongono fra le clausole contrattuali espliciti casi di esclusione dal risarcimento.

 Guida in stato di ebbrezza: quanto bere per non rischiare

La domanda è: quanto alcol è possibile bere senza superare il limite di tasso alcolemico consentito? La risposta non è né facile né assoluta: il tasso alcolemico dipende da molteplici fattori, quali peso, età, sesso, alimentazione e metabolismo. Deve quindi essere chiaro che non esiste una quantità di alcol sicura, almeno che non sia pari a zero. Alcune indicazioni di massima però si possono dare e possono essere utili nel valutare la situazione di rischio.

A questo fine lo stesso Ministero della Salute ha preparato delle tabelle  che individuano il tasso di alcolemia presunto in base al tipo di alcol ingerito, alla quantità, al sesso e al peso del soggetto. Da queste tabelle è possibile desumere che, in linea di massima, per un uomo di media corporatura dovrebbe essere possibile rimanere sotto il tasso alcolemico di 0,5 g/litro con 1 birra normale o 1 calice di vino se a stomaco vuoto (qualcosa in meno per le donne) e circa il doppio a stomaco pieno. Per le donne la tolleranza è sempre minore e va considerato.