Cosa sono le brigate del reddito di cittadinanza chiamate a rapporto da Beppe Grillo?

Dopo le elezioni nazionali del 25 settembre, che hanno visto come vincitore la coalizione di centro destra, si sta tanto parlando del reddito di cittadinanza e della sua possibile abolizione.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è sempre stata critica nei confronti di questo strumento, soprattutto per quel che riguarda la parte delle politiche attive. Il reddito di cittadinanza, secondo i suoi detrattori, non avrebbe favorito l’incontro tra la domanda e offerta di lavoro.

La Meloni vorrebbe così sostituire questo strumento con un altro ritenuto più efficace: il reddito di solidarietà. Quest’ultimo consiste in un sussidio solamente a favore dei soggetti “fragili”, ma non per i giovani in piena forza lavorativa. Secondo i dati forniti dal centro destra, questi rappresenterebbero circa il 50% degli attuali percettori.

Il Movimento 5 Stelle, neanche a dirlo, ha già promesso barricate. L’ex Premier Giuseppe Conte, in diverse occasioni, ha dichiarato: “il reddito di cittadinanza non si tocca”.

Sulla vicenda è anche intervenuto in questi giorni il fondatore del Movimento 5 Stelle, nonché ideologo di questo strumento, Beppe Grillo. Il quale, dal suo blog, chiama a rapporto “le brigate di cittadinanza”. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza, Beppe Grillo chiama a rapporto le “brigate. Ecco di cosa si tratta

Il fondatore del movimento 5 stelle, nonché ideologo del reddito di cittadinanza, dalle pagine del suo blog chiama a rapporto i percettori del sussidio. Grillo, sicuramente scontento dalle dichiarazioni degli esponenti di centro destra, che lo vorrebbero eliminare una volta per tutte, ha detto che chi percepisce il sussidio vorrebbe lavorare, ma questo viene loro impedito.

“Oggi – si legge nel Blog – i percettori del reddito di cittadinanza sono circa 3 milioni, molti dei quali con competenze che vorrebbero mettere a disposizione della comunità”.

Qualcuno vuole impedire loro di lavorare, creando degli ostacoli burocratici. “Per questo motivo, scrive Grillo, chiamo a rapporto le Brigate di Cittadinanza, cittadini volenterosi che vogliano offrire il loro operato “illegalmente” per aiutare la comunità in cui vivono”.

Ricordiamo che la Meloni vorrebbe abolire il sussidio soltanto per i giovani senza un lavoro. Il reddito di cittadinanza, secondo i suoi detrattori, non avrebbe facilitato (come si sperava) il loro ingresso nel mercato del lavoro. Anzi, secondo alcune analisi, questo strumento si è reso complice del loro stato di inattività. Grillo, con questa mossa, vorrebbe dimostrare che, in realtà, di giovani intenzionati a sporcarsi le mani ce ne sono parecchi. Staremo a vedere come risponderà la “brigata di cittadinanza” alla chiamata del loro leader.