Un insieme di interventi e di investimenti indirizzati alle politiche attive per il lavoro. Si chiama “Gol” il nuovo Programma nazionale per la Garanzia di occupabilità dei lavoratori finanziato con i soldi del Recovery fund. Lo scopo è quello di contrastare la disoccupazione ma garantire anche formazione e assistenza a chi ha perso il lavoro e/o sta cercando un impiego.

Quanti soldi sono stati stanziati per il nuovo progetto “Gol”

Come ha dichiarato il ministro del lavoro Andrea Orlando, la decisione dell’Esecutivo, nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, è quella di investire in misura notevole su interventi che favoriscano l’occupazione.

Per rendere tutto questo possibile, sono stati stanziati 4,4 miliardi di euro nell’ambito della Missione 5 del PNRR. A queste risorse, vanno aggiunti poi i 500 milioni di euro a valere su REACT-EU. L’ acronimo che sta per “Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe”, programma sviluppato nell’ambito del progetto Next Generation EU. Ma gli aiuti non terminano qui.

Come si legge in una nota diramata dal ministero, infatti: “Sempre nella stessa Missione del PNRR vi sono risorse per il Piano di rafforzamento dei Centri per l’impiego che – sommati a quelli stanziati nel Bilancio nazionale – arrivano complessivamente a quasi 1,1 miliardi di euro”.

I fondi, quindi, non mancano, bisogna solo distribuirli.

A chi andranno i soldi in arrivo grazie al nuovo Programma nazionale per la Garanzia di occupabilità dei lavoratori

Ma come saranno distribuiti i soldi in arrivo grazie a Gol? Chi ne beneficerà principalmente?

Il ministero, considerando l’importo d’investimenti complessivo e il ventaglio d’interventi rilevanti che sta per raggiungere una platea davvero ampia, ha parlato di “un’occasione storica per il rilancio del settore delle politiche attive del lavoro in Italia”.

Quello che sappiamo è che, nelle scorse settimane, il contenuto del programma è stato oggetto di un tavolo tecnico con le amministrazioni regionali, coordinato dal Commissario Straordinario dell’Anpal, Raffaele Tangorra.

A seguito di questi incontri è stato dediso che, a decorrere dal 2021, le risorse saranno messe stabilmente a disposizione delle regioni per l’assunzione di 11.600 nuovi operatori nei CPI.

Il Governo vuole inoltre raggiungere 3 milioni di persone entro il 2025, ad 800 mila delle quali dovrà essere erogata appropriata formazione, con particolare riguardo all’aggiornamento delle competenze digitali.

Il ministro Orlando ha pure ricordato che tutto ciò “è un impegno preso con la Commissione europea, un obiettivo al raggiungimento del quale – per le regole di funzionamento del PNRR – è condizionata l’erogazione stessa delle risorse”.

La riforma, di fatto, permetterà per la prima volta di definire politiche attive per lavoratrici e lavoratori. Per questo motivo saranno coinvolti soprattutto i Centri per l’impiego. Si vogliono assicurare interventi finalizzati a migliorarne l’occupabilità, che abbiano caratteristiche di uniformità in tutto il Paese.

In questo contesto, centrale sarà la definizione di appropriati percorsi di inserimento. Questi, terranno conto del deficit di competenze del lavoratore, l’analisi del mercato locale di riferimento e il coinvolgendo delle imprese.