Con le partenze estive torna anche il rischio di furti in casa: i ladri, come ricordiamo ogni anno, non vanno in ferie.

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Oggi ci occupiamo della questione dal punto di vista del pagamento dei danni: in caso di furto in un appartamento in locazione, chi è tenuto a risarcire i segni dell’intrusione in casa?
Occorre fare una distinzione tra caso fortuito o negligenza: sarà onere dell’inquilino provare di aver provveduto a lasciare la casa in sicurezza chiudendo a chiave la porta etc.

In questo modo egli non avrà nessuna colpa per il furto subito e quindi il pagamento dei danni alla casa spetterà al proprietario. Questo vale però per eventuali danni all’immobile. Il proprietario infatti non è in ogni caso tenuto a rimborsare all’inquilino il valore di cose eventualmente lasciate incustodite in casa. Per questo si consiglia di custodirle in modo sicuro (se ci sono dentro casseforti) oppure nasconderle in luoghi strategici e impensati o, ancora, di affidarli alla custodia di qualcuno di fiducia.

Il principio di base è che l’inquilino è tenuto a fare di tutto per evitare i furti ma, oltre il limite delle regole di accortezza, l’evento non dipende da lui e non può essergli addebitato in sua assenza.

Porta scassinata: la ripaga il proprietario o l’inquilino?

Statisticamente il danno più ricorrente è quello alla porta di casa. Il codice civile articolo 1576 prevede che il proprietario dovrà “mantenere la cosa in stato da servire all’uso convenuto e ad eseguire tutte le riparazioni necessarie, eccettuate quelle di piccola manutenzione che sono a carico del conduttore”.


Nella pratica si procede distinguendo di norma in base all’entità delle riparazioni: quelle piccole sono a carico dell’inquilino mentre quelle più grandi sono addebitate al proprietario.