Permessi legge 104, questo argomento suscita grande interesse e molti lettori ci hanno scritto per avere delucidazioni sui vari casi possibili. In quest’articolo tratteremo due casi in cui ci sono più persone aventi diritto e come dimostrare il pedaggio per assistere il familiare con handicap grave.

Permessi legge 104 per assistere la moglie

Mia moglie ha una invalidità del 75%, e la sorella che vive da sola ha la 104 art. 3 comma3, non avendo nessuno dei genitori, e visto che chi si prende cura sono io, posso chiedere io i benefici previsti. Grazie, la saluto…

I permessi retribuiti spettano ai lavoratori dipendenti:

  • ai lavoratori disabili in situazione di gravità;
  • ai genitori che hanno figli disabili che si trovano in una situazione di handicap grave (legge 104 art. 3 comma 3), rientrano anche i figli adottivi o affidatari;
  • il coniuge, il convivente di fatto e le unioni civili. Nella scala della parentela rientrano i parenti o affini di secondo grado che si trovano in situazione di handicap grave. La normativa ha esteso il diritto anche ai familiari di terzo grado soltanto quando gli aventi diritto abbiano compiuto 65 anni di età oppure siano affetti da patologie invalidanti o mancanti.

Con l’espressione “mancante”, si intende che la persona avente diritto è assente naturalmente o giuridicamente (ad esempio il divorzio).

Pertanto il familiare, con rapporto di lavoro pubblico o privato, ai sensi dell’art.3, comma 3 della legge 104, può usufruire dei permessi di tre giorni mensili anche frazionabili in ore.

In presenza dei requisiti previsti dalla legge, il soggetto che intendesse fare richiesta dei permessi per prestare assistenza, potrà farla indipendentemente dalla presenza di altri soggetti, nel nucleo familiare, avente diritto a prestare assistenza. Non è necessario acquisire alcuna dichiarazione di rinuncia da parte di eventuali altri familiari aventi diritto.

Come chiarito dall’art. 24 della legge 183/2010, il diritto ad assistere il familiare con grave disabilità, non può essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente.

Si tratta di quello che viene definito, dalle molte circolari Inps e Inpdap, “Referente Unico”.

Permessi legge 104, può fruirne il nipote con la rinuncia degli altri familiari?

Permesso legge 104  dimostrazione di pedaggio

Buongiorno, la mia domanda è: chi usufruisce della legge 104 ne fa diritto anche se in casa con il malato convive un’altra persona abile?  Chi usufruisce della legge è residente con il malato ma convive in altra abitazione, anche se nella stessa città, non può dimostrare pedaggio.

Le disposizioni del D.Lgs 119/2011, in attuazione dell’art. 23, comma 1, della legge 183 del 4 novembre 2010, hanno apportato modifiche all’art.33 della Legge 104/92.

La novità prevede che il lavoratore che usufruisce dei permessi per assistere il familiare, residente in un comune con una distanza stradale di 150 km o superiore,  debba attestare con documentazione di viaggio, il raggiungimento della residenza del familiare con handicap grave.  l’effettivo raggiungimento del familiare con disabilità, al quale presta assistenza, e quindi il suo luogo di residenza. (D.L. 119/2011)

La documentazione di viaggio sarà sottoposta alla valutazione dell’amministrazione di appartenenza. Se il lavoratore non riuscirà a produrre la documentazione di viaggio idonea a giustificare il permesso con legge 104, l’assenza non potrà essere giustificata. (Circolari Inps n. 32/2012 e n. 53/2008

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

Fonte e riferimenti normativi

SuperAbile INAIL

Circolari INPS

Legge 104/92

Agenzia delle Entrate