Sono in molti a temere il ritorno della Legge Fornero nel 2023. Un vero e proprio incubo per molti lavoratori prossimi al traguardo della tanto sospirata pensione, che potrebbe così diventare un miraggio. Proprio in tale ambito, pertanto, desta particolare interesse la presa di posizione di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, che ha vinto le elezioni, è dunque pronto a guidare il nostro Paese verso diverse direzioni.

Tra le priorità in agenda troviamo proprio la riforma pensioni. Stando alle dichiarazioni post elezioni, l’obiettivo è evitare il ritorno della Legge Fornero.

Ecco cosa  aspettarsi.

Aumento delle pensioni minime, sociali e di invalidità e riforme: le promesse per il 2023

Gli ultimi dati resi noti dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale hanno messo in luce la scomoda verità sui trattamenti pensionistici mettendo nero su bianco i rischi. Sono in tanti a chiedersi cosa cambierà in seguito alle elezioni dello scorso 25 settembre.

Per avere scenari realistici, facciamo un breve passo indietro. In quali termini si esprimeva la coalizione di centrodestra in fase di campagna elettorale?

Il partito di Giorgia Meloni in particolare, prospettava un aumento delle pensioni minime, sociali e di invalidità. Proprio questi aggiustamenti, quindi, sono da considerare i punti di riferimento in ottica della riforma pensioni che dovrebbe essere attuata nel corso dei prossimi mesi dal nuovo governo.

Fratelli d’Italia smentisce il ritorno della Legge Fornero

Tuttavia, manca davvero poco alla fine del 2023 e le possibilità che il nuovo esecutivo riesca ad attuare degli interventi a stretto giro sembrano essere decisamente remote. Proprio per questo motivo il timore comune è quello di assistere al ritorno della Legge Fornero nel 2023.

Un’ipotesi smentita, però, dallo stesso partito di Giorgia Meloni. Stando a quanto dichiarato da Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia infatti è nelle intenzioni del centrodestra evitare il ritorno alla tanto temuta Legge Fornero.

Per capire a fondo come muoversi, quali provvedimenti attuare e, soprattutto, come e dove reperire le risorse utili necessarie ci sarà bisogno di studiare a fondo la situazione odierna e tracciare un nuovo percorso che tenga conto sia delle difficoltà dello Stato sia di quelle dei cittadini.

Non resta quindi che attendere ancora qualche settimana e vedere quali decisioni prenderà in merito a questa annosa questione il nuovo governo.

Nel frattempo l’unica cosa da fare è incrociare le dita e sperare che non si verifichi un repentino cambio di rotta che condurrà, nonostante tutte le buone intenzioni, verso una decisione che sicuramente non potrà essere annoverata tra le più amate dagli italiani.