
Arriva il fondo si sostegno alla natalità con la pubblicazione in GU del decreto con cui la Presidenza del Consiglio regolamenta la misura del contributo statale alle famiglie che, a partire dal 1 gennaio 2017, hanno avuto la nascita o l’adozione di un figlio.
Il fondo di sostegno alla natalità mira a dare ai neo-genitori un sostegno economico dando una garanzia statale per mutui, prestiti e finanziamenti.
Fondo di sostegno alla natalità: requisiti di accesso
Il requisito principale richiesto per accedere alla misura è, ovviamente, quello temporale: potranno beneficiare dei vantaggi che il fondo offre soltanto coloro che hanno avuto o adottato un bambino dopo il 1 gennaio 2017. Si richiedono, inoltre, la cittadinanza italiana o di un paese comunitario, o la cittadinanza di un paese extracomunitario con permesso di soggiorno oltre alla residenza sul territorio italiano. Il sostegno alla natalità, quindi, non è legato al reddito della famiglia beneficiante.
Fondo di sostegno alla natalità: di cosa si tratta?
Il fondo di sostegno alla natalità, quindi, consente, attraverso la garanzia statale, ai genitori di accedere più facilmente a mutui e finanziamenti. Si ricorda che la garanzia statale è concessa soltanto per 3 anni dalla nascita del bambino (o dalla sua adozione) e in sua presenza le banche e gli istituti di credito non possono chiedere ai richiedenti ulteriori garanzie. Il fondo si può utilizzare per richiedere mutui e finanziamenti di importi modesti di durata non superiore a 7 anni e per importi che non superino i 10mila euro.
Per accedere al fondo a sostegno della natalità è necessario presentare una domanda in cui si indica chiaramente la data di nascita o di adozione del bambino. Al momento, le modalità di accesso al fondo non sono ancora state comunicate e si è in attesa di una intesa tra la Presidenza del Consiglio e l’Abi.