Era maggio, quando il governo ha deciso di approvare con apposito decreto un Fondo perduto per le imprese danneggiate dalla guerra tra Russia e Ucraina. Sono passati mesi, e ancora oggi la guerra iniziata da Putin causa interruzioni del commercio e degli investimenti in tutto il mondo, colpendo aziende, consumatori e l’economia a livello globale. Sebbene a pagarne le conseguenze siano in questo momento soprattutto le famiglie più povere, che spendono gran parte del loro reddito per beni di prima necessità (cui prezzi sono aumentati alle stelle), nessun paese, regione o settore produttivo è rimasto illeso da questa situazione.

Così, quando si è capito che il conflitto non si sarebbe risolto bel breve termine, per provare a mitigare gli effetti della guerra l’ex governo Draghi ha istituito con il DL n. 50 del 17 maggio 2022 il cd. “Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina”. Si tratta, nello specifico, di una dotazione finanziaria di 120 milioni di euro gestita da Invitalia, finalizzata alla concessione di aiuti in forma di contributo a fondo perduto, a favore delle piccole e medie imprese nazionali che hanno subìto ripercussioni economiche negative derivanti, appunto, dal conflitto in Ucraina.

Nuovi aiuti a fondo perduto per le imprese: chi può richiedere il contributo Invitalia

Possono accedere al Fondo perduto per le piccole e medie imprese, le attività – diverse da quelle agricole – che presentano, congiuntamente, i seguenti requisiti:

  • hanno realizzato negli ultimi due anni operazioni di vendita di beni o servizi, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l’Ucraina, la Federazione russa e la Repubblica di Bielorussia, pari almeno al 20 per cento del fatturato aziendale totale;
  • nel corso dell’ultimo trimestre antecedente al 18 maggio 2022 hanno sostenuto un costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati incrementato almeno del 30 per cento rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2019 o, per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2021;
  • hanno subìto nel corso del trimestre antecedente al 18 maggio 2022 un calo di fatturato di almeno il 30 per cento rispetto all’analogo periodo del 2019. Ai fini della quantificazione della riduzione del fatturato si tiene conto dei ricavi così come definiti dal TUIR.

Le medesime imprese, inoltre, devono possedere i seguenti requisiti alla data di presentazione della domanda:

  • avere sede legale od operativa nel territorio italiano e risultare regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese;
  • non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive.

Come funziona il Fondo perduto Invitalia per le imprese

L’agevolazione di Invitalia, così come approvata, è riconosciuta sotto forma di contributo a fondo perduto ma nei limiti delle risorse finanziarie stanziate per l’intervento agevolativo, previste dal “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”.

Nello specifico, le risorse destinate all’intervento agevolativo sono ripartite tra i soggetti aventi diritto, riconoscendo a ciascuno di essi un importo determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore al 18 maggio 2022 e l’ammontare dei medesimi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019, come segue:

  • 60% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a 5 milioni di euro;
  • 40% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a 5 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro.

Per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, il periodo di imposta di riferimento è quello relativo all’anno 2021.

Fondo perduto per le imprese in crisi a causa della guerra in Ucraina: come presentare domanda (entro il 30 novembre 2022)

La domanda di accesso, per il riconoscimento degli aiuti a fondo perduto, può essere presentata dalle ore 12:00 del 10 novembre 2022 alle ore 12:00 del 30 novembre 2022.

La richiesta deve essere inoltrata attraverso la piattaforma on line di Invitalia.

Per richiedere le agevolazioni è necessario:

  • essere in possesso di un’identità digitale (SPID, CNS, CIE);
  • accedere all’area riservata per compilare direttamente online la domanda.

Al termine della compilazione e dell’invio telematico della domanda verrà assegnato un protocollo elettronico.

L’ordine temporale di presentazione delle domane non determina alcun vantaggio né penalizzazione nell’ iter di trattamento delle stesse. Ai fini dell’attribuzione delle agevolazioni, le domande presentate nel primo giorno utile saranno trattate alla stessa stregua di quelle presentate l’ultimo giorno.

Sul sito ufficiale di Invitalia, inoltre, è possibile scaricare la modulistica necessaria e prendere visione della normativa di riferimento, oltre che della guida alla compilazione della domanda.

Come la guerra in Ucraina sta danneggiando l’economia: quali i rischi per le imprese

La guerra in Ucraina ha generato immense perdite umane, ma sta anche mettendo a rischio la fragile ripresa del commercio globale, con un impatto sull’economia dell’intero pianeta. Lo ha confermato anche l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) qualche mese fa, che non ha dato stime incoraggianti per il 2023.

Russia e Ucraina sono i fornitori principali di beni essenziali in tutta Europa. Dal cibo all’energia energia fino ai fertilizzanti, anche le spedizioni di grano attraverso i porti del Mar Nero sono state interrotte, con gravi conseguenze in particolare per i paesi più poveri.

Dal punto di vista commerciale, lo abbiamo visto, la più grande conseguenza della guerra è stato l’aumento dei prezzi delle materie prime. Esistono 3 categorie principali di materie prime: energia, agricoltura e metalli. La guerra ha colpito tutti e 3. Il risultato è stato tassi di inflazione più elevati in tutto il mondo. Ciò ha causato cambiamenti nella domanda e ora rischia di mandare in crisi interi settori, poiché i consumatori non sono disposti o in grado di acquistare ciò che normalmente farebbero.