Contrastare il sommerso, incentivando i contribuenti a dichiarare tutti i redditi grazie a una tassa piatta del 15%. Questo è l’obiettivo della nuova flat tax che quasi sicuramente prenderà vita già nella prossima legge di bilancio. E’ stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale dei Fratelli d’Italia. Ora, con la maggioranza di Governo, la Meloni vuole mettere in pratica quanto a oggi è solo teoria.

Detto ciò, la flat tax permetterà allo Stato di incassare più soldi e ai contribuenti di risparmiare sulle imposte.

Chi favorirà la flat tax? Saranno avvantaggiate le partite Iva o i lavoratori dipendenti?

Cerchiamo di dare una risposta a questa domanda.

La nuova flat tax

Con la flat tax, si introdurrebbe una tassa piatta del 15% su tutto quello che si è guadagnato in più rispetto alla media del triennio precedente (inizialmente, il riferimento era all’anno precedente).

Verrebbero confermate le attuali aliquote Irpef.

Dunque:

  • 23% per i redditi finno 15 mila euro;
  • 25% per i redditi da 15 mila a 28 mila euro;
  • 35% per i redditi da 28 mila a 50 mila e
  • 43% per i redditi da 50 mila a 55 mila.

Per i redditi oltre i 75 mila euro, l’aliquota è sempre pari al 43%.

In pratica, in un determinato anno, la tassazione pagata dai contribuenti avverrà:

  • in base alle suddette aliquote Irpef per i redditi che non eccedono la media del triennio precedente;
  • in base alla tassa piatta del 15% su ciò che è stato guadagnato in più rispetto alla media del triennio precedente.

La flat tax riguarderà lavoratori dipendenti, imprese e professionisti non in regime forfettario. Inizialmente si era detto che la flat tax incrementale avrebbe riguardato anche chi è in regime forfettario, sempre per quanto riguarda i redditi in eccesso rispetto alla media del triennio precedente.

Chi ci guadagna con la flat tax? Partite iva o lavoratori dipendenti?

In premessa ci siamo chiesti chi ci guadagna di più con la nuova tassa piatta.

Le partite iva oppure i lavoratori dipendenti?

Ebbene, in base alle prime simulazioni che circolano sul web, sembrerebbe che la flat tax agevolerebbe soprattutto le partite iva con i redditi più alti. Questo perché la flat tax non è progressiva come l’Irpef, dunque la percentuale di imposte da pagare è fissa e non cresce al crescere del reddito.

Da qui, è chiaro che i redditi più alti sarebbero quelli che risparmierebbero di più grazie alla flat tax.

A ogni modo, non rimane che attendere novità sul fronte “tassa piatta”, dunque bisognerà  aspettare le prime bozze della Legge di bilancio 2023. Legge di bilancio che dovrà essere approvata entro il prossimo 31 dicembre 2022.