Per tutte le malattie per le quali la patologia non è accertabile (mal di schiena, dolore cervicale, depressione) è molto facile per il lavoratore raggirare il medico di famiglia per farsi rilasciare un certificato di malattia, spesso dopo diagnosi telefonica senza visitare il paziente. In questo modo il lavoratore, conoscendo il proprio medico, potrebbe anche bluffare e non andare al lavoro per una finta malattia, certificata però dal medico.

Anche in presenza di certificato medico, però, è bene sapere che in caso di finta malattia si rischia il licenziamento in tronco poichè c’è sempre la visita fiscale che può accertare la sussistenza o meno della patologia e il medico fiscale potrebbe essere meno indulgente del medico di famiglia.

A questo punto, quindi, meglio un’assenza ingiustificata dal lavoro piuttosto che una finta malattia: per la seconda, infatti si rischia il licenziamento poichè il datore di lavoro potrebbe perdere la fiducia nel lavoratore e licenziarlo senza preavviso.

A chiarirlo una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 10154 del 21 aprile 2017 la quale afferma che il lavoratore smascherato dal medico  fiscale, dalla consulenza tecnica d’ufficio per una finta malattia per la quale è stato richiesto il certificato medico perde il posto di lavoro. Attenzione, quindi, il lavoratore che, pur in possesso di certificato medico, risulta non malata può essere licenziato senza preavviso così come stabilito dalla Corte Costituzionale.

Sulla visita fiscale è possibile approfondire leggendo anche: Visita fiscale: che accade se si rientra mentre il medico citofona? e Visita fiscale: assenza ingiustificata se si impedisce il controllo