Molti possono pensare che filmare un rapporto sessuale all’insaputa del partner possa costituire un reato. Invece non è così. Pur essendo una condotta deplorevole quella di filmare un rapporto sessuale con una telecamera nascosta, non è punibile dal punto di vista giuridico.

A chiarirlo una recentissima sentenza della Corte di Cassazione, la numero 22221 dell’8 maggio 2017: si tratta di un atto lecito. Cerchiamo di capire perchè la Suprema Corte è arrivata a questo risultato.

Da questa sentenza appare chiaro che la legge non andrà a tutelare coloro che, non rispettosi del pudore altrui, si dilettano a realizzare video amatoriali in camera da letto.

Così come non si può impedire ad una persone di registrare una conversazione all’insaputa degli interlocutori, non si può impedire l’utilizzo di una telecamera a patto che  chi riprende sia presente nel video.

E’ illegale riprendere soltanto quello che avviene in assenza del proprietario della telecamera; se il proprietario partecipa all’azione, quindi, non commette alcun reato. Il reato si configurerebbe se la telecamera fosse posizionata per riprendere il rapporto sessuale di altre persone a loro insaputa e in assenza del proprietario della telecamere: l’esempio lampante potrebbe essere il marito o la moglie che nascondono la telecamera in camera da letto per riprendere eventuali rapporti sessuali infedeli del coniuge.

Il reato non si commette, quindi, riprendendo un proprio rapporto sessuale anche se il partner ne è all’oscuro. Si configura, però, se il video viene ceduto a terzi o, magari, pubblicato online. In questo caso si rischia il penale.